12 Agosto 2016

Siria, miliziani dell’Is in fuga da Manbij. “Duemila civili in ostaggio usati come scudi umani”

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I jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) sarebbero fuggiti dalla città siriana di Manbij, vicino al confine tra Siria e Turchia, e avrebbero preso in ostaggio circa duemila civili usati come scudi umani. Lo denuncia un portavoce del Consiglio militare di Manbij, il curdo Shervan Darwish. “Non abbiamo aperto il fuoco contro di loro perché hanno preso dei civili nella fuga verso Jarablous”, nella zona di Aleppo, ha detto Darwish, citato dall’agenzia di stampa Dpa.

(nydailynews.com)

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Siria, miliziani dell’Is in fuga da Manbij. “Duemila civili in ostaggio usati come scudi umani”. Le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf), una coalizione di miliziani a predominanza curda sostenuta dagli Usa, hanno detto di avere preso il completo controllo di Manbij, una roccaforte dell’Isis nel nord della Siria strategica per le linee di rifornimento dalla frontiera turca a Raqqa. Lo riferisce la tv panaraba Al Jazira. Fonti curde citate dalla stessa emittente dicono che i jihadisti si sono ritirati dalla città portando con sè molti civili come ostaggi. Fonti curde hanno accusato i miliziani dell’Isis di aver portato con loro fino a 2.000 civili da usare come scudi umani contro i bombardamenti dopo essere stati costretti ad abbandonare Manbij, nel nord della Siria. Il Consiglio militare di Manbij afferma che altri 600 civili sono stati “salvati” dalle forze filo-Usa che hanno preso il controllo della città. Secondo le stesse fonti, i jihadisti sono in fuga con un convoglio di centinaia di mezzi verso Aleppo.

Almeno 18 persone, tra le quali alcuni bambini, sono morti a seguito di un bombardamento contro postazioni dell’opposizione che ha colpito un mercato e un ospedale nella zona di Aleppo. Lo rendono noto fonti dei soccorritori e degli attivisti anti-Assad. L’Onu indaga sul possibile attacco con gas tossico ad Aleppo denunciato dai ribelli, che ritengono sia stato compiuto dalle forze governative. L’inviato dell’Onu in Siria, Staffan de Mistura, ha affermato che se l’attacco al cloro fosse confermato rappresenterebbe “un crimine di guerra”. (ANSA)

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