28 Luglio 2016

Franzetti: “Dopo l’uccisione di padre Jacques, il Comune di Luino organizzi iniziative di sensibilizzazione”

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Alessandro Franzetti, ex presidente del consiglio comunale di Luino, in una nota invita l’amministrazione a “organizzare, insieme alle altre realtà del territorio, alcune iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanzasulle persecuzione ai fedeli di religione cristiana”. Lo fa dopo la terribile uccisione di padre Jacques a Rouen, in Francia, riportando una mozione presentata il 4 marzo 2011 insieme all’attuale assessore Miglio, quando sedeva tra i banchi della maggioranza. Ecco il testo.

Alessandro Franzetti, presidente consiglio comunale di Luino

Alessandro Franzetti, presidente consiglio comunale di Luino

Franzetti: “Dopo l’uccisione di padre Jacques, il Comune di Luino organizzi iniziative di sensibilizzazione”. “Nel marzo 2011, insieme all’assessore Alessandra Miglio, presentai una mozione in Consiglio Comunale a Luino contro la cristianofobia, cioè contro le persecuzioni ai fedeli di religione cristiana. Questa mozione, che fu votata dai gruppi consigliari di maggioranza (Nuova Frontiera, UDC e Lega Nord) e dal gruppo Luino 2010 vide l’astensione di Luino Futura. Nacque a seguito dell’assassinio del ministro pakistano per le Minoranze Religiose, Shahbaz Bhatti, e aveva come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a riguardo delle persecuzioni ai cristiani, la cui confessione religiosa è oggi la più perseguitata al mondo.

Dopo l’uccisione di padre Jacques nella Chiesa di Rouen mentre stava celebrando la messa due giorni fa, questo appello assume ancora maggior significato e pertanto riporto qui sotto la mozione, chiedendo oggi ufficialmente che l’amministrazione comunale di Luino, poiché questa mozione assume alla luce dei fatti un maggior significato, organizzi insieme alle altre realtà del territorio alcune iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza su questo tema”.

Ed ecco il testo della mozione:

PREMESSO CHE il brutale assassinio del ministro pakistano per le Minoranze Religiose, Shahbaz Bhatti, ha riacceso i riflettori sul grave problema delle persecuzioni nei confronti delle minoranze cristiane nel mondo.

PREMESSO CHE la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite ha coniato il termine ‘cristianofobia’ nel 2003 e lo ha associato ai concetti di islamofobia e di antisemitismo. Infatti, secondo le stime dell’ONU, sarebbero circa 200 milioni i cristiani nel mondo che stanno subendo persecuzioni e violenze. Dall’agosto del 2008 nell’Orissa, una zona dell’India, sta avvenendo un vero e proprio sterminio nei confronti dei cristiani. In meno di 6 mesi tra il 2007 e il 2008 vi sono state 93 vittime, la fuga di 50 mila profughi, alcuni dei quali una volta tornati a casa sono stati costretti alla conversione forzata all’induismo, la distruzione di 6500 case, 350 chiese e 45 scuole. La barbarie della cristianofobia si manifesta anche in Nigeria dove nel marzo del 2010 circa 500 cristiani sono stati massacrati a colpi di machete da parte delle tribù nomadi musulmane. Nel mondo di oggi e in particolare nel Vicino e Medio Oriente le religioni minoritarie rischiano l’estinzione. In Libano i cristiani di tutte le confessioni stanno fuggendo da una permanente insicurezza. In Egitto i copti che rappresentano il 10% della popolazione subiscono discriminazioni, minacce, aggressioni collettive e negli ultimi tre anni solo nella diocesi di Hagaza hanno subito tre incendi. In Iran i seguaci della fede bahà’ì sono perseguitati, imprigionati e assassinati. In Palestina gli arabi cristiani, che pure costituiscono parte integrante del popolo palestinese, sono oggi vittime dell’ostracismo e delle minacce dei fondamentalisti. Più vicino a noi in Algeria, i cristiani sono costretti a subire discriminazioni inaccettabili. La situazione più drammatica è quella dell’Iraq, dove i cristiani sono vittime di estorsioni, rapimenti, torture e omicidi. Le chiese sono incendiate; molti sacerdoti, e recentemente persino il vescovo caldeo di Mossul, Monsignor Paulos Faraj Rahho, sono stati assassinati. La comunità cristiana, che prima della guerra era costituita da oltre un milione di persone, è ridotta a meno della metà.  

PREMESSO CHE queste minoranze religiose non sono delle intruse e infatti la maggior parte di loro è presente in quei luoghi da 2000 anni. Sono a casa propria, eppure viene loro contestato il diritto di rimanerci.

CONSIDERATO CHE non possiamo restare insensibili alle sofferenze di intere popolazioni perseguitate a causa delle loro credenze religiose.

Per questi motivi il Consiglio Comunale di Luino CHIEDE ALLA GIUNTA DI
– attivarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questi fenomeni di intolleranza diffusa verso i  cristiani attraverso l’organizzazione di eventi culturali;
– sensibilizzare attraverso il Ministero degli Esteri le ambasciate dei paesi interessati da questi fenomeni drammatici, al fine di una maggiore collaborazione volta alla cessazione di questi stermini di carattere religioso.

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