23 Giugno 2016

Brexit, il giorno della verità per la Gran Bretagna: testa a testa tra “Leave” o “Remain”

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Seggi aperti stamattina nel Regno Unito dalle 7 ora locale (le 8 in Italia) e fino alle 22 per il referendum sulla Brexit, destinato a decidere della permanenza o meno di Londra nell’Ue. Al voto sono chiamati circa 46,5 milioni di elettori. Il quesito è secco: “Il Regno Unito deve rimanere un membro dell’Unione Europea o uscire dall’Unione Europea?”. E le alternative sono due: “Remain” o “Leave”, dentro o fuori. Gli ultimi sondaggi indicano un testa a testa.

Una foto scattata ad un seggio questa mattina (Reuters - dailymail.co.uk)

Una foto scattata ad un seggio questa mattina (Reuters – dailymail.co.uk)

Brexit, il giorno della verità per la Gran Bretagna: testa a testa tra “Leave” o “Remain”. E’ stata l’ultima notte di riflessione per 46 milioni e mezzo di britannici chiamati a decidere oggi se restare nell’Ue oppure votare per la brexit. I votanti devono rispondere a una domanda: “Il Regno Unito deve continuare ad essere membro dell’Ue o abbandonare l’Ue?“. E potranno scegliere tra due opzioni, Remain (Rimanere) o Leave (Abbandonare).

Un sondaggio diffuso nella notte dava in vantaggio di 6 punti Remain, ma l’11 per cento degli intervistati ha detto di non aver ancora deciso. Due altri sondaggi diffusi mercoledì davano i favorevoli a rompere con Bruxelles in lieve vantaggio, ma un terzo dava in testa l’opzione di rimanere nell’Ue. Gli allibratori tendono ampiamente ad accreditare un trionfo alla permanenza nell’Ue, 76% a 24%

Ieri c’è stato l’ultimo estremo monito di Jean-Claude Juncker al Regno Unito: “I politici e gli elettori britannici debbono sapere che non ci sarà alcun tipo di rinegoziazione”, ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. “Abbiamo concluso un accordo (in occasione del Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio a Bruxelles; ndr). Con il primo ministro David Cameron, il quale ha ottenuto il massimo che poteva ricevere, così come noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare.

Quindi”, ha ribadito l’ex premier lussemburghese, a margine di un incontro con il neo-cancelliere austriaco Christian Kern, “un nuovo negoziato non ci sarà assolutamente, né sull’intesa già raggiunta né per quanto riguarda trattative di qualsivoglia natura sui trattati (comunitari; ndr). Out is out”, ha tagliato corto Juncker. “Quando si è fuori, si è fuori”. Cameron aveva ipotizzato ulteriori riforme dell’attuale impianto normativo dell’Unione in caso di permanenza della Gran Bretagna. (AGI)

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