5 Gennaio 2016

Ospedale di Luino, “Chiediamo al sindaco Pellicini un incontro pubblico tra amministratori, partiti, sindacati e cittadini”

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Il Circolo di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca di Sinistra Ecologia Libertà plaude all’iniziativa del Comitato libero di difesa per l’Ospedale di Luino, che “apre ad un maggior dialogo e disponibilità con le forze politiche che governano la sanità lombarda”. Partendo da questo presupposto si chiede al sindaco di Luino, Andrea Pellicini, l’organizzazione di un incontro pubblico che riesca a portare in auge la voce e le esigenze dei cittadini e, soprattutto, l’esito di riunioni e di tavoli tecnici, che in un primo tempo siano stati in grado di esprimere proposte, idee e soluzioni al riguardo.

Diego Intraina e Antonio Azzarito, del Circolo di SEL di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca

Diego Intraina e Antonio Azzarito, del Circolo di SEL di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca

Ospedale di Luino, “Chiediamo al sindaco Pellicini un incontro pubblico tra amministratori, partiti, sindacati e cittadini”. “La nebbia si stia diradando, la confusione ideologica lascia il posto ad una visione apparentemente più efficace e maggiormente pragmatica – si legge nel comunicato stampa inviato dal Circolo di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca di Sinistra Ecologia libertà -. Dalla iniziale presentazione di voler percorrere una bizzarra irrealtà apartitica, il ‘gruppo dirigente’ del Comitato di difesa per l’ospedale di Luino, sembra abbia deciso di voler passare ad una maggiore disponibilità di dialogo e di condivisione, dichiarando una possibile collaborazione, pur sempre controllata, con tutte quelle forze politiche che governano (maggioranza e minoranza) la sanità lombarda.

Dunque, ben venga la dichiarata apertura di un dialogo deliberativo con gli amministratori e i partiti locali, ma crediamo che questo non sia sufficiente per aiutare il sistema sanitario territoriale. Non è sufficiente, da parte del Comitato, volersi accontentare di una normale dose d’ascolto da parte dell’area istituzionale locale, se questa continua poi a tergiversare evitando così l’elaborazione di una propria strategia organizzativa. Il successo di un Comitato lo si valuta dalla forza di persuasione e nell’inserimento nel suo decalogo d’intervento di una richiesta chiara alla politica ufficiale: la pretesa che questa si auto-organizzi in modo che possa soddisfare i necessari requisiti deliberativi, soddisfacendo i differenti tempi decisionali e le complesse modalità deliberative a cui un Comitato non deve sottostare.

I tempi e le modalità deliberative dei due Enti, sono pertanto differenti tra loro, necessitano dunque di elaborazioni diverse e differenti, che non sempre possono essere sovrapponibili e nemmeno, il più delle volte, complementari. Non è una novità dire che la qualità delle decisioni delle forze politiche hanno bisogno di tempi e modalità ben più dilatate di quelle di un comitato, che invece molto spesso trova la sua caratteristica in una deliberazione in tempo reale; spesso è proprio questa differenza a risultare inaccettabile e a creare ingiuste intolleranze ambientali.

È per questa causa che la politica amministrativa e partitica devono inevitabilmente svolgere un ruolo e compito di ‘sintesi separata’ e non devono, e non possono, per le complesse ragioni di rappresentanza, di cui dev’essere la massima espressione, andare a rimorchio a nessun sistema alternativo d’opinione consensuale, anche se questo risulta essere maggioritario. Questo è l’unico comportamento di ponderazione idoneo al fine di evitare possibili situazioni d’emarginazione sociale.

Pertanto ben venga l’operato del Comitato, ma è oltremodo opportuno che la politica si organizzi autonomamente in modo da permettere la concretizzazione opportuna di un vero dialogo dialettico.

Il Presidente territoriale della Croce Rossa Italiana Buchi (clicca qui) e noi di Sinistra Ecologia Libertà (clicca qui) abbiamo entrambi rilevato e motivato, in modo diverso, l’urgenza e il bisogno di un’organizzazione istituzionale che possa individuare e rappresentare un sistema territoriale efficace ed organico garante dello stato di salute di tutti i cittadini e degli ospiti; un sistema strutturale che dovrà successivamente diventare oggetto, meglio sarebbe dire una dinamica visione d’indirizzo, di un confronto con tutte quelle organizzazioni spontanee nascenti che potranno e dovranno implementarlo, oltre che contribuire attivamente a determinare una nuova forma articolata di gestione, che faccia interagire la realtà pianificata pubblica con le forze solidali del quotidiano.

Pertanto, chiediamo al sindaco di Luino Andrea Pellicini (ndr, senza voler togliere nulla a nessuno), di operarsi nell’organizzare al più presto un incontro tra forze amministrative, partitiche, sindacali e successivamente cittadini al fine di verificare al più presto quale sia lo strumento più adatto ad elaborare questa felice visione territoriale, che oggi sembra un bisogno comune caro a tutti. Assemblee non sporadiche, ma tavoli ed incontri tecnici che portano a loro volta a proposte e soluzioni”.

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