12 Dicembre 2015

“Alcune domande e riflessioni dopo l’incontro politico sul futuro dell’Ospedale di Luino”

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Dopo l’incontro degli scorsi giorni, tra amministratori locali e Presidente della Commissione Sanità in Regione Lombardia, Fabio Rizzi, il Circolo di Luino-Maccagno con Pino e Veddasca di Sinistra Ecologia Libertà interviene sulla questione dell’Ospedale di Luino. Tante le domande di Diego Intraina ed Antonio Azzarito che cercano chiarimenti e delucidazioni in merito. L’appello, infatti, mira ad ottenere risposte non solo a livello regionale, ma anche localmente, affinchè si apra un dibattito che coinvolga anche la popolazione. Già in passato Intraina aveva espresso tutte le sue preoccupazioni sul nosocomio dell’Alto Verbano (cliccare qui).

Diego Intraina e Antonio Azzarito, del Circolo di SEL di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca

Diego Intraina e Antonio Azzarito, del Circolo di SEL di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca

“Alcune domande e riflessioni dopo l’incontro politico sul futuro dell’Ospedale di Luino”. “Abbiamo potuto leggere dell’incontro avvenuto tra gli Amministratori locali e il Presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia in merito alla questione dell’ospedale di Luino – si legge nel comunicato firmato dal Circolo di Luino-Maccagno con Pino e Veddasca di Sinistra Ecologia Libertà -; purtroppo abbiamo potuto solo leggere il breve articolo perché non è stato possibile partecipare all’incontro, situazione che sarebbe stata sicuramente più utile per tutti anche per la discussione.

Leggendo il testo non abbiamo potuto fare a meno d’interrogarci sugli argomenti trattati e sul loro senso di convincimento. L’attuale circolo politico non sembra però voler organizzare un differente forum dialettico nemmeno quando gli argomenti sono considerabili come “bene comune”, pertanto ci siamo sentiti obbligati e limitati a fare delle semplici domande seguendo scrupolosamente il testo. Confidiamo che chi di dovere possa rispondere politicamente, non solo a noi ma a tutti, e per questo lo ringraziamo anticipatamente.

“Decentrare significa spendere meno, essere più capillari a garantire prestazioni elevate”Come mai sino ad oggi abbiamo visto realizzare un modello inverso: centralizzare e chiudere o spostare reparti? Sono dunque state decisioni irresponsabili provocate da incapacità manageriali a loro volta ammaliate da differenti modelli, oppure da una classe politica che era concentrata su ben altri interessi? Questa nuova strategia riuscirà a soddisfare e dialogare con la complessità che il mondo scientifico sta imponendo o obbligherà, inevitabilmente, ad una revisione generale dell’intero sistema dei servizi socio-sanitari?

“Gli Amministratori locali e rappresentanti di alcuni comuni confermano che la loro attenzione sarà sempre rivolta a tutela dell’Ospedale di Luino e di quello di Cittiglio”. Tutelare vuol dire arroccarsi nella difesa dell’oggetto in sé, oppure (ri)interpretare quelle giuste cause o finalità che hanno portato alla costruzione di una determinata struttura ospedaliera? Vuol dire garantire che tale struttura possa soddisfare maggiormente le cause dal punto di vista non solo quantitativo ma anche e soprattutto qualitativo? Dunque, come si deve e si può fare per invertire la rotta che ha diminuito la fiducia dei cittadini-pazienti e quali potranno essere i concreti cambiamenti e le innovazioni da individuare?

“Al centro non ci sarà più la malattia, ma le esigenze del paziente”. Quali sono le esigenze del paziente se non quelle di rivedere efficacemente ed empaticamente l’intero percorso della cura? Si dovrà ancora discutere del singolo paziente, oppure considerare che esiste intorno a Lui un “mondo sensibile” indispensabile ad aiutarlo a sconfiggere nella malattia l’esperienza della solitudine? È possibile approfondire l’operatività di questa condizione in modo da trasformarla in una condivisa visione collettiva capace d’individuare nuovi modelli di cura alternativi più funzionali ai quotidiani bisogni della convivenza?

“L’80% circa delle prestazioni sanitarie in Lombardia sono destinate agli anziani, che spesso necessitano cure prolungate a causa di malattie croniche”. Questa verità non impone allora una differenziazione strutturale e una radicale verifica del paradigma? Oggi, l’attuale modello Luino può riuscire ad interagire e intervenire con sensibilità nell’affrontare questa problematica esistenziale? Esistono in Europa altri modelli più performanti (ottimo spunto per una tesi di laurea magari con contributi pubblici)?

“Varese costa 680 euro al giorno, mentre nei due nosocomi del Verbano 360”. Cosa provoca questa forbice nei costi, lo spreco oppure la diversa qualità o la differente efficienza delle prestazioni? Se queste ultime due cause sono i reali motivi della forbice ha senso ritenere che la riduzione dei costi sia l’argomento giustificante per la sopravvivenza dei piccoli centri? Viceversa, lo spreco inopportuno di denaro dovrà ancora essere accettato e giustificato?

“La mancanza di personale, soprattutto sui medici, deriva da una cattiva programmazione sanitaria degli scorsi anni che ha causato molti problemi”. Non vogliamo polemizzare sulle responsabilità, che risultano evidenti per l’avvenuta continuità politica, ma ci chiediamo: oggi gli attuali politici (pensiamo in generale) hanno individuato le reali cause di questo malgoverno sanitario? Sono consapevolmente e coscientemente pronti ad intervenire al fine di evitare la creazione di ulteriori disagi all’intera popolazione? Sono in grado di garantire le competenze per affrontare e gestire in solitudine (effetto delega) questa complessa problematica?

Ringraziamo da subito ogni sforzo politico che verrà fatto per rendere meno velato e virtuoso questo dibattito, che sicuramente riteniamo fondamentale per migliorare la qualità della vita dell’intera comunità, ma riteniamo oltremodo opportuno e doveroso fare in modo che i cittadini possano contribuire a questo compito in modo da evitare d’incorrere nella sola e possibile parziale visione istituzionale”.

Si chiude così la nota stampa inviata dal Circolo di Luino-Maccagno con Pino e Veddasca di Sinistra Ecologia Libertà.

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