22 Ottobre 2015

Cina, il decalogo del Partito Comunista. Hu Jia: “Non si promuove cultura o arte: è propaganda”

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L’arte deve servire la causa socialista. E’ questo il senso di un nuovo libro compilato dal Pcc, il Partito comunista cinese, sulla base di un discorso del presidente Xi Jinping. Xi ha tenuto lo scorso anno un discorso nel quale ha invitato gli artisti a non cercare la popolarità con lavori “volgari”, ma a promuovere il socialismo richiamando un discorso del fondatore della Repubblica popolare cinese, Mao Zedong, nel quale si sanciva che la cultura avrebbe dovuto avere appropriate finalità politica.

(bluewin.ch)

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Niente sesso fuori del matrimonio, niente banchetti, niente partite di golf. Sono alcune delle novità’ introdotte dal comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc) nel decalogo di comportamento per i suoi militanti. Le nuove regole sono state adottate in una riunione che si è tenuta il 12 ottobre e sono state diffuse oggi dai media cinesi. L’agenzia Nuova Cina sottolinea che il divieto di “abitudini stravaganti nel bere e nel mangiare” e quello di giocare a golf non erano contenuti nella precedente versione del ‘decalogo’. Nuova anche la norma che condanna l’adulterio e impone di militanti del Partito di “gestire delle famiglie armoniose”. In Cina non esiste un organismo statale addetto a combattere la corruzione, attività riservata alla Commissione centrale per le Ispezioni di disciplina (Ccid), che è un organo del Pcc. La temuta Ccid è presieduta da Wang Qishan, un alleato del presidente Xi Jinping, che tre anni fa ha intrapreso una lotta senza quartiere alla corruzione che secondo lui minaccia la legittimità a governare del Partito stesso.

“I membri del Partito devono separare gli interessi privati da quelli pubblici, mettendo quelli pubblici al primo posto”, afferma tra l’altro il nuovo decalogo secondo Nuova Cina. “L’arte e la cultura emetteranno la massima energia positiva quando la visione marxista dell’arte e della cultura saranno pienamente stabiliti e il popolo sarà al centro dei loro interessi”, si legge in una trascrizione del discorso diffuso dall’agenzia di stampa Xinhua. Il testo è stato ripubblicato e ampliato con ulteriori passaggi, tra i quali una lista di 100 figure culturali straniere che Xi considera d’ispirazione, tra le quali Wagner, Tolstoj, Victor Hugo, Jean-Paul Sartre e Ernest Hemingway.

I titoli dei capitoli mostrano evidenti gli intenti del testo: “Rafforzare e migliorare la leadership del Partito attraverso la pratica artistica” oppure “Il raggiungimento di un grande ringionavimento della nazione cinese richiede una prospera fioritura della cultura cinese”.

Seminari e corsi per spiegare i contenuti del libro del presidente Xi Jinping. Il Dipartimento Propaganda del Pcc, dal canto suo, ha emesso una direttiva nella quale s’invitano le autorità locali a organizzare seminari e corsi per divulgare i contenuti del test, ha spiegato ancora la Xinhua.

Questa svolta nella politica culturale del partito suona sinistra per gli artisti dissidenti. Hu Jia, uno dei più critici intellettuali cinesi, ha commentato: “Il Partito comunista sta enfatizzando l’importanza della cultura, ma di una cultura socialista, non di una libera cultura della democrazia e dello stato di diritto. Quello che il Partito comunista sta promuovendo non è la cultura o l’arte: è la propaganda”.

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