6 Settembre 2015

In Italia si evade un terzo dell’Iva. In Europa solo l’Estonia fa peggio

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Che l’evasione fiscale sia un problema che dura da decenni e che le decisioni governative, in questo senso, sono ancora insufficienti è cosa nota. Ma i dati sull’evasione dell’Iva in Italia, stilati dalla Commissione Ue, dimostrano tutti i limiti del Belpaese. Solo l’Estonia, infatti, fa peggio.

(casertace.net)

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Cresce in Italia l’evasione dell’Iva. Al punto che, nel confronto fra 2013 e 2012, peggio di noi in Europa fa solo l’Estonia. E’ quanto emerge da uno studio della Commissione Ue, che evidenzia come il Belpaese sia quinto nell’Unione europea per il saldo negativo fra gettito previsto e quanto effettivamente viene riscosso: nel 2013,il gap è di 47,5 mld, pari a un terzo del gettito atteso (33,6%); nel 2012 erano 45,1 mld, pari al 32%. Peggio fanno solo Romania, con evasione record al 41,1%, Lituania (37,7%), Slovacchia (34,9%) e Grecia (34%).

Nel confronto fra i due anni, fa peggio solo l’Estonia, che passa dal 13,3% al 16,8% (3,5 punti percentuali in più rispetto agli 1,4 dell’Italia). Peggiora anche la Germania, 0,6 punti percentuali all’11,2% dal 10,6%. Migliorano, invece, Regno Unito, scendendo al 9,8% dal 10,5%, la Francia, dal 9,4% all’8,9% e la Spagna, dal 17% al 16,5%.

Partite IVA, liberi professionisti e PMI: è su queste realtà imprenditoriali piccole che si concentrano i controlli fiscali. A confermare questo accanimento ci sono i dati forniti dal Centro studi di Unimpresa sulla base delle cifre ufficiali dell’Agenzia delle Entrate: più del 90% dei controlli fiscali del 2014 ha avuto nel mirino liberi professionisti, autonomi a partita IVA e piccole imprese a conduzione familiare. Solo l’8% delle ispezioni tributarie ha riguardato aziende più grandi e l’1,7% i grandi gruppi societari. Un accanimento contro i piccoli peraltro in controtendenza rispetto ai numeri dell’evasione fiscale: lo scorso anno sono stati identificati 47 evasori, di cui 31 grandi gruppi industriali, che avrebbero sottratto alle casse dell’Erario quasi 26 milioni di euro l’uno. I controlli fiscali del 2014 sono stati in tutto 177.300: di questi, ben 160.007 (corrispondenti al 90,23%) hanno preso di mira micro-piccole imprese e partite Iva, ovvero artigiani e liberi professionisti. Tra le medie aziende solo l’8,01%, quindi nel complesso 14.211 imprese, sono state interessate da ispezioni del Fisco. Infine sui grandi gruppi industriali sono stati condotti 3.112 controlli (1,75%).

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