Gli atti di razzismo in Italia (verbali e fisici) sono passati da 156 nel 2011 a 998 nel 2014 e il numero dei casi è in continuo aumento. In merito all’argomento si è espressa, pochi giorni fa, Amnesty International Italia in un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per condividere la preoccupazione nei confronti della violenza e odio razzista verso migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Sempre più italiani, purtroppo, sono poco sensibili al problema e un buon modo per tentare un approccio con questo problema, soprattutto nei giovani, e scoprire anche il piacere della lettura è il libro dell’esordiente scrittore Antonio Dikele Distefano, “Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?”.
Antonio Dikele Distefano è un giovane ventiduenne, nato a Busto Arsizio, che ora vive a Ravenna dove è cresciuto. Un ragazzo normalissimo, di origini modeste, che frequenta le scuole, i parchi, i campi di calcio come tutti. Banale, certo, se non che lui ha qualcosa che lo distingue, volente o meno, da tutti gli altri: è un ragazzo di colore e la sua famiglia viene dall’Angola. Niente di così eclatante ovviamente, ma sarà proprio il colore della sua pelle, e quello che per lui ha comportato, a spingerlo a scrivere quello un libro che è diventato un grande successo. Tematica centrale della storia è appunto il razzismo. Quello di Distefano può essere definito un romanzo autobiografico perché come lui stesso racconta, lo ha vissuto sulla sua pelle. Antonio è stato infatti costretto a rinunciare all’amore della sua vita per colpa della madre della ragazza, la quale non accettava la relazione dei due a causa del colore della pelle di Antonio, nonostante fosse nato e abbia vissuto sempre in Italia. Distrutto dalla delusione d’amore, ha deciso di intraprendere la sfida di scrivere un libro che raccogliesse ogni piccola sfaccettatura di questa relazione: l’odio, le frustrazioni, l’amicizia, l’amore…
Antonio, grazie anche alle delusioni e alle porte in faccia, è riuscito a diventare un self-publisher e in seguito ha ottenuto un contratto con la Mondadori. Questo ragazzo e la sua forza morale sono la prova che, perseverare e non rinunciare a raggiungere i propri obiettivi, a causa del giudizio degli altri, è sempre la cosa migliore. L’autore del libro è molto giovane e lo si percepisce soprattutto dal suo registro colloquiale molto libero e dal tema trattato: l’amore della tarda adolescenza, al quale si aggiungono sullo sfondo le amicizie perse, quelle nuove, la crisi economica e tutti i problemi che preoccupano un giovane uomo. La trama del libro è molto semplice e la particolarità che lo caratterizza è che, ogni capitolo è introdotto dal titolo di una canzone. C’è una storia d’amore importante, durata un anno e osteggiata da tutti, divenuta clandestina, il primo grande amore e la sua fine. Perché Antonio è nero e per i genitori di lei il ragazzo sbagliato. E poi c’è la famiglia di Antonio, gli amici, la scuola e altri attimi del cuore. Ci sono incontri, amori, momenti che fanno crescere, disperare, amare… istanti indimenticabili.
“Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?” è la vita di un ragazzo raccontata di getto, inseguendo le sole emozioni. Pagine cariche di sentimento, frasi che colpiscono il cuore e destinate a essere scritte e riscritte. Un racconto fatto di momenti singoli, non sempre legati tra loro, che accompagnati dalle singole canzoni fanno la playlist di una vita.
E’ attraverso lo spogliarsi delle proprie sensazioni che Distefano è riuscito a conquistare i lettori, che tra copie cartacee e download hanno raggiunto la quota di 60mila. L’età dei suoi seguaci è variabile, forse perché l’onestà con cui descrive la sua interiorità basta per avvicinare alla lettura sia un pubblico adulto che adolescente. Inoltre tra le righe è possibile percepire un grido a tutti i “diversi” per colore, tendenza sessuale o religione che sprona a non arrendersi, a non vergognarsi di mostrarsi per ciò che si è. Quello che traspare da questo libro è infatti un mix tra una storia di riscatto del proprio colore di pelle e riflessione sui i propri sentimenti.
Come è possibile che nel 2015 il colore della pelle possa ancora incidere sul vero amore?
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