12 Luglio 2015

Negoziati sulla Grecia al rush finale. Ultimatum dalla Ue: “Approvare riforme in tre giorni”

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I ministri dell’Eurozona hanno dato tempo fino a mercoledì alla Grecia per varare nuove riforme come condizione per il negoziato sul salvataggio. Lo ha affermato il ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, sottolineando che i tre punti richiesti ad Atene sono di completare le misure entro il 15 luglio, riformare il sistema del lavoro e delle pensioni, intervenire su Iva e fisco. A tutto ciò si aggiunge la richiesta di rafforzare il programma di privatizzazioni. “La cosa più importante – ha spiegato Stubb – è che l’intero pacchetto di misure sia approvato sia dal governo sia dal parlamento greco”.

(Il direttore dell'FMI, Christine Lagarde, che parla con Euclid Tsakalotos, ministro dell'economia greco. Foto © guardian.com - Photograph: Olivier Hoslet/EPA)

(Il direttore dell’FMI, Christine Lagarde, che parla con Euclid Tsakalotos, ministro dell’economia greco. Foto © guardian.com – Photograph: Olivier Hoslet/EPA)

Nel corso della riunione dell’Eurogruppo di oggi “abbiamo fatto molta strada e risolto molti punti, ma ci sono ancora alcuni grandi temi da affrontare. Ora informeremo i leader in modo che possano discutere e, speriamo, decidere”. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. La Grecia, ha detto il ministro finlandese delle Finanze Alexander Stubb, deve approvare le principali riforme proposte dal governo entro mercoledì prossimo 15 luglio. Stubb, al termine dell’Eurogruppo a Bruxelles, ha spiegato che nel corso della riunione i ministri delle Finanze dell’area euro hanno concordato “estese condizionalità” per dare il via libera all’avvio dei negoziati per un terzo programma di aiuti alla Grecia. Il ministro finlandese ha indicato quattro punti principali, fra cui Iva, pensioni e privatizzazioni, che dovranno essere approvati dal governo e dal parlamento greci. Il ministro austriaco, Joerg Schelling, invece, ha detto che il parlamento greco deve approvare lunedì le condizioni concordate all’Eurogruppo.

Il ministro belga delle Finanze, Johan Van Overtveldt, ha detto che le proposte di riforme e gli impegni di attuazione presentati dal governo greco “erano insufficienti. Abbiamo aggiunto alcune condizioni e abbiamo raggiunto un accordo sul 90% delle questioni aperte. Ora spetta ai leader risolvere il resto”. “Possiamo raggiungere un accordo, se tutte le parti lo vogliono” ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, arrivando alla riunione dell’Eurosummit che “continuerà fino a quando non concluderemo i colloqui sulla Grecia” ha spiegato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, mentre è stato cancellato il previsto vertice Ue a 28. Tsipras si è detto “pronto per un compromesso onesto. Lo dobbiamo ai cittadini europei che vogliono un’Europa unita e non divisa”. “Combatterò fino all’ultimo millisecondo per un accordo e spero che avremo un accordo” ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

Ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha avvertito ancora una volta che nelle trattative sulla Grecia “la situazione è estremamente difficile, da una parte c’è un peggioramento dell’economia”, ma “si è anche perso il valore più importante, che è la fiducia”. “I nervi sono tesi e i negoziati saranno duri ma non ci sarà un accordo a qualunque costo – ha aggiunto Merkel – Dobbiamo essere sicuri che sia per la Grecia che per la zona euro nel suo insieme che i vantaggi superino gli svantaggi nella decisione se avviare i negoziati”. Il presidente francese, Francois Hollande, ha assicurato che “la Francia farà di tutto per arrivare a un accordo stasera, permettendo alla Grecia di rimanere nell’area euro, se tutte le condizioni sono soddisfatte, e all’area euro di avanzare”. “Non esiste una Grexit provvisoria, o c’è una Grexit o non c’è”, ha messo in chiaro il presidente francese. “La situazione è molto complicata, ma siamo tutti impegnati a trovare un accordo, che deve riguardare la Grecia ma soprattutto l’Europa – ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arrivando all’Eurosummit – Noi facciamo di tutto perché si raggiunga un accordo, rispetto al punto di partenza ormai siamo molto vicini”. Ed ha precisato: “Non voglio dire che siamo ai dettagli, perché non sono dettagli, ma le distanze si sono avvicinate di gran lunga”.

I negoziati dell’Eurogruppo sono stati sospesi in nottata, secondo alcune fonti, a causa delle tensioni fra il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, e il presidente della Bce, Mario Draghi. Nel corso di una spiegazione da parte di Draghi di un aspetto tecnico del debito della Grecia, Schaeuble l’avrebbe interrotto rispondendo “non prendermi per stupido”. A quel punto il presidente dell’Eurogruppo, Jeoren Dijsselbloem, per allentare la tensione avrebbe sospeso la riunione, riaggiornandola a questa mattina.

Fra i Paesi che portano avanti la posizione più dura c’è la Finlandia, che potrebbe affrontare una crisi di governo in caso di un’intesa troppo sbilanciata a favore di Atene.

Ferrea anche la posizione della Slovacchia. Il ministro delle Finanze, Peter Kazimir, ha spiegato che “manca la fiducia nella Grecia per arrivare a un accordo” e per recuperarla “serve l’anticipazione” delle misure e delle riforme proposte dal governo per avviare il nuovo programma di sostegno Esm, “e questo spetta al governo greco”.

Entrando all’Eurogruppo, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha espresso l’auspicio che “il governo greco prenda iniziative concrete a partire da domani, adotti misure importanti che servono ai greci in primo luogo e poi a riconquistare fiducia” dei partner della zona euro, “perché, parliamo francamente, il maggior ostacolo” a raggiungere un accordo “è la carenza di fiducia”. “Le nuove posizioni del nuovo governo greco sono molto più costruttive e concrete e questo è un bene – ha rimarcato ancora – perché purtroppo abbiamo perso cinque mesi in modo inconcludente”.

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