18 Marzo 2015

Carcere, Antigone: “La situazione migliora, ma il sovraffollamento è ancora un problema. Il 32% dei detenuti è straniero”

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I detenuti nelle carceri italiane sono diminuiti ma non è ancora stato risolto il problema del sovraffollamento. Lo sottolinea l’associazione Antigone nel suo rapporto annuale sulle condizioni di detenzione, intitolato quest’anno “oltre i tre metri quadri”. Nel documento, presentato ieri mattina a Roma, si legge che i detenuti presenti al 28 febbraio 2015 erano 53.982. Al 31 dicembre 2013 erano invece 62.536. A oggi sono dunque 8.554 in meno rispetto a fine 2013. Presentata la nuova veste grafica di Inside Carceri (e i nuovi contenuti), un web-doc inchiesta sulle carceri italiane realizzato da Next New Media e Antigone.

Il nuovo portale di Inside Carceri (insidecarceri.com)

Il nuovo portale di Inside Carceri (insidecarceri.com)

Il calo dei detenuti ed i continui problemi di sovraffollamento. Questo calo non è servito a risolvere completamente il problema del sovraffollamento: i posti regolamentari in tutte le carceri del Paese sono infatti 49.943 secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Il tasso di affollamento si aggira quindi intorno al 100,8%, ovvero 108 detenuti ogni 100 posti letto. “Però per stessa ammissione dell’amministrazione – si legge ancora – il dato sulla capienza non tiene conto di eventuali situazioni transitorie (reparti chiusi per lavori di manutenzione) che comportano scostamenti temporanei dal valore indicato. Gli scostamenti temporanei da noi accertati – continua il rapporto di Antigone – sono quantificabili intorno alle 4.200 unita’. Se cosi’ fosse il tasso di affollamento salirebbe al 118%. Occorre dunque insistere sul terreno delle riforme per arrivare a una situazione normale, ovvero di un detenuto per un posto letto”.

Gli ingressi in carcere sono stati 50.217 nel 2014. Nel 2008 erano invece stati 92.800, in sei anni sono quindi diminuiti di 42.683 unita’. Il calo, spiega il rapporto, “è dovuto al cambio della legislazione sugli stranieri (in particolare alla decisione della Corte di Giustizia della Ue che ha imposto la disapplicazione della norma che prevedeva il delitto di inottemperanza all’obbligo di espulsione del questore) e alle nuove norme in materia di arresto (tendenti a evitare il peso delle detenzioni brevi in fase pre-cautelare) e custodia cautelare (limiti all’uso nei casi di reati di minore allarme sociale)”. Antigone sottolinea anche che “la popolazione detenuta è prevalentemente giovane con 4.100 detenuti che hanno meno di 25 anni ovvero sono ancora giovani adulti. La grande maggioranza della popolazione detenuta – si legge ancora nel rapporto – ha meno di 44 anni (66,24%) e quasi la metà si colloca nella fascia compresa tra i 30 e i 44 anni (45,78%).

725 detenuti al 41bis e 14 jihadisti. “Nelle carcere italiane il numero complessivo di detenuti sottoposti al regime duro del 41 bis è pari a 725 e, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione penitenziaria, sarebbero 14 i detenuti accusati o condannati per terrorismo internazionale jihadista”. Dei 725 detenuti in 41 bis, precisa il documento, 8 sono donne e 1 solo è straniero. Di questi, 648 sono stati condannati per associazione di tipo mafioso, 210 sono i membri di cosa nostra, 294 quelli della camorra, 135 quelli della ‘ndrangheta e 22 quelli della Sacra Corona Unita. Sono invece 3 i detenuti ritenuti esponenti di associazioni di tipo terroristico.

Il quadro dei detenuti stranieri in Italia. “La percentuale di stranieri nelle carceri italiane è del 32% ovvero 11 punti in più rispetto al dato europeo. Non sono giustificati quindi gli eccessivi allarmismi e le conseguenti spinte xenofobe che sono presenti in molti Paesi Ue”. Tra il 1998 e il 2000 la percentuale di stranieri detenuti toccò la soglia del 30% e da quel momento in poi tale soglia non scese più. “Nel 2008 la percentuale arrivò al 37% ma al 31 dicembre del 2014 i detenuti immigrati erano scesi a 17.462 unità, pari al 32,56% del totale. In pochi anni – sottolinea Antigone – la loro presenza in carcere è dunque diminuita percentualmente di ben 5 punti. Gli immigrati sono puniti per reati meno gravi rispetto agli italiani. Da ottobre 2014 – osserva tuttavia l’associazione – sono rinate nuove campagne contro gli immigrati che potrebbero riportare a un aumento generale della popolazione reclusa, soprattutto straniera. Per quanto riguarda le donne, le detenute straniere sono 867, ossia il 4,9% sul totale degli stranieri detenuti e il 4,3% sul totale delle detenute. Le nazionalità più rappresentate sono il Marocco, la Romania, l’Albania, la Tunisia, la Nigeria, l’Egitto, l’Algeria, il Senegal, la Cina e l’Ecuador”. Il rapporto specifica inoltre che al 31 dicembre 2014 i detenuti di fede islamica erano 5.786 a fronte di 30.794 di fede cattolica sui 53.623 detenuti complessivi.

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