1 Marzo 2015

Jobs Act, Cgia: “Nel primo trimestre 2015, previsto saldo occupazionale positivo per oltre 8 mila unità”

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Le nuove norme sul Jobs act potrebbero determinare una maggiore occupazione nel primo trimestre di quest’anno pari a 8.390 dipendenti. E’ quanto sottolinea la Cgia di Mestre citando un’analisi di Unioncamere.

(huffingtonpost.it)

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Le novità del Jobs Act a partire da marzo. “A partire dal mese di marzo – sottolinea l’associazione – ci sono due grosse novità in materia di lavoro: entrano in vigore i decreti attuativi del Jobs Act; i lavoratori dipendenti possono chiedere al proprio titolare di ricevere in busta paga il trattamento di fine rapporto maturato in questo mese. Le aspettative legate alle nuove disposizioni in materia di lavoro sono molto elevate: grazie all’estensione delle tutele ai lavoratori che ne erano privi, all’eliminazione dei contratti precari e al prossimo riordino degli ammortizzatori sociali, il Governo spera di dare una scossa al mercato del lavoro incrementando la base occupazionale”.

Per Unioncamere positivo il saldo occupazionale per il primo trimestre 2015. “Dati statistici ancora non ce ne sono. Gli unici che hanno cercato di capire se questo provvedimento avrà degli effetti positivi sono stati i ricercatori dell’Unioncamere nazionale. Con la periodica indagine sulle previsioni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi riferita al primo trimestre di quest’anno, il saldo occupazionale in Italia dovrebbe essere pari a +8.390 unità: a fronte di 209.680 lavoratori in ingresso ci dovrebbero essere 201.300 lavoratori in uscita. Niente a che vedere con i risultati emersi nell’indagine realizzata nello stesso periodo del 2014: un anno fa il saldo era addirittura negativo e pari a -14.500”, continua la Cgia.

Le aziende sembrano meno negative di qualche mese fa. “E’ utile sottolineare che questi dati non hanno nessun rigore statistico – dice il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi -. Tuttavia, essendo il risultato di un’indagine telefonica su un campione qualificato di titolari d’azienda, ci consente di testare lo stato d’animo delle imprese che, a quanto pare, sembra meno negativo di qualche mese fa. Certo, non sappiamo se il previsto aumento della platea occupazionale sia dovuto alle misure previste dal Jobs act, oppure sia da ricondurre alle agevolazioni contributive introdotte con la legge di stabilità 2015, che dal primo gennaio consentono alle aziende che assumono un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato di non versare alcun contributo previdenziale per ben tre anni. Sta di fatto che qualche segnale positivo comincia a fare capolino anche nel mercato del lavoro del nostro Paese”. La Cgia ricorda poi che chi richiede l’anticipazione del Tfr in busta paga subisce una “tassazione ordinaria”.

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