9 Febbraio 2015

Salvini accolto a Palermo dai i siciliani con insulti e lancio di uova. Il leghista: “Chiedo scusa al Sud”

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Uova e insulti: è l’accoglienza riservata a Matteo Salvini per la tappa palermitana del suo tour in mezza Italia che spiega: “Se abbiamo avuto toni eccessivi in questi anni sul Sud e i meridionali, chiedo scusa e cercheremo di evitare di ricadere negli stessi errori”.Felpa bianca con la scritta “Sicilia”, il leader del Carroccio è arrivato ieri a Palermo in un clima rovente con contestatori ad attenderlo sotto l’albergo, scritte sui muri inequivocabili e la giornata dell’Orgoglio terrone proclamata su Facebook per “respingere al mittente le politiche antimeridionaliste, razziste e conservatrici e della Lega Nord”.

(loraquotidiano.it)

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La contestazione dei siciliani contro Matteo Salvini a Palermo. “Sono anni che Salvini ci insulta, non lo vogliamo a Palermo. Noi non dimentichiamo”, gridarlo i palermitani radunati davanti all’Hotel delle Palme sventolando le bandiere giallorosse della Trinacria. “Noi non possiamo accettare l’arrivo di Salvini – dice Giacomo Conte – ci ha offesi per anni e adesso che ha bisogno dei voti dei siciliani viene qui. Noi diciamo no”.

Ma il leader del Carroccio cerca di smorzare i toni. “Io non ho attaccato i siciliani, ho sempre attaccato la cattiva politica. Se la Regione siciliana ha 20mila dipendenti evidentemente c’è un problema di gestione politica e di connivenza di un certo numero di cittadini. Pensiamo alle statistiche sui falsi invalidi, ovviamente non è tutta la popolazione ma una parte”. E comunque, afferma, “se ci chiamano in migliaia vuol dire che il problema è la forma ma non la sostanza. La Sicilia potrebbe essere una miniera d’oro – sottolinea – invece ha avuto il tasso di disoccupazione più alto”.

E il leader leghista punta il dito contro la mafia “nemico pubblico numero uno”. “Dietro il business dei profughi – accusa – c’è anche la malavita organizzata, dietro gli appalti truccati c’è la mafia, chiunque puzzi di mafia, da qui al terzo grado di parentela deve ritenerci nemici, anzi chiederemo la collaborazione delle associazioni perché ci dicano i ‘sì e i ‘no’ giusti. Non mi interessa un voto in più da gente chiacchierata”.

La protesta anti-Lega era partita già da sabato quando Palermo si era svegliata con centinaia di scritte sui muri “Salvini topo di fogna, Palermo non perdona” e centinaia di manifesti affissi in tutte le zone per contestare il leader del Carroccio, “giunto qui, senza alcun equivoco, per far incetta di voti e dimenticando, dunque, tutti gli insulti rivolti ai Meridionali”. (ADNKRONOS)

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