13 Maggio 2014

Siria, Human Rights Watch: prove nell’uso di bombe al cloro da parte di Assad

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Ci sono “prove che suggeriscono decisamente che gli elicotteri del governo siriano hanno lanciato barili-bomba caricati con cilindri pieni di cloro su tre città nel nord della Siria, a metà aprile 2014”.

(hrw.org)

(hrw.org)

E’ quanto sostiene Human Rights Watch che in un comunicato fa riferimento a interviste con testimoni e personale medico, oltre che a video degli attacchi e a foto dei resti dei barili. Secondo alcuni medici intervistati, circa 500 persone che hanno subito gli attacchi mostravano “sintomi corrispondenti all’esposizione al cloro”.

La Siria ha aderito lo scorso anno alla Convenzione internazionale sulle armi chimiche e ha sottoscritto un accordo internazionale per lo smantellamento del suo arsenale chimico. Ma, secondo lo studio di Hrw, ha continuato a usare il cloro, sostanza proibita dagli accordi internazionali. In particolare, l’uso della sostanza è provato a Kafr Zita, nella provincia centrale di Hama, l’11 e il 18 aprile, ad al-Temana, provincia di Idlib, il 13 e 18 aprile, e a Telmans, sempre nella provincia di Idlib, il 21 aprile. Tutte e tre queste aree sono sotto il controllo dei ribelli.

L’opposizione ha più volte denunciato l’uso del cloro da parte del regime e la tv di stato siriana lo ha confermato in un attacco a Kafr Zita, imputandolo però ai jihadisti del Fronte al-Nusra. I ribelli hanno tuttavia replicato che il cloro viene lanciato tramite i barili-bomba sganciati da elicotteri, di cui dispone solo il regime. La versione dei ribelli viene confermata da Hrw, che fa riferimento ad alcuni video girati nei luoghi degli attacchi del regime, i quali mostrano resti di lamiera con impresso il codice CL2, simbolo del cloro in stato gassoso.

L’ong precisa che non è possibile “confermare in modo indipendente” che quei resti si trovassero all’interno di barili-bomba sganciati dal regime, ma aggiunge che il resoconto di testimoni e medici sugli effetti degli attacchi fanno supporre che sia così. “L’apparente uso di cloro come arma da parte della Siria – ha commentato Nadim Houry, responsabile di Hrw per il Medio Oriente e il Nordafrica – per non parlare degli attacchi contro i civili, è una chiara violazione del diritto internazionale”. “Questo è un ulteriore motivo – ha aggiunto Houry – per il quale il Consiglio di Sicurezza Onu dovrebbe sottoporre la situazione al Tribunale penale internazionale”.

(adnkronos.it)

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