Il governo sulle regole del lavoro ha esordito “malissimo”. Lo ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso nel corso del suo intervento al Forum di Cernobbio.
L’esecutivo, ha spiegato, “ha esordito bene sul piano dei redditi, ha invece esordito malissimo sul piano delle regole del lavoro“. Secondo la dirigente sindacale “andava contrastata la lunga stagione del precariato. Il problema vero è che nel nostro Paese il lavoro è poco, lo scivolamento verso la povertà non è solo un aspetto di diseguaglianza generale, ma è frutto di una presenza di lavoro povero e dell’assenza di lavoro”.
Per un cambio di passo è necessario che tutte “le risorse disponibili vadano messe per creare lavoro”. Poi Camusso ha risposto al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ieri aveva lanciato una provocazione ventilando l’ipotesi di trasferimento della sede della sua azienda, la Mapei, in Svizzera. “Chi si considera classe dirigente di un Paese deve innanzi tutto sostenere il Paese: una cosa è esprimere critiche, un’altra è minacciare di andarsene”.
Sulla Spending Review, invece la Camusso si è espressa così: “Non c’è dubbio che ci vuole un tetto agli stipendi dei manager ma è necessario partire dall’innalzamento dei salari più bassi. Non intendo discutere delle retribuzioni dei singoli – ha spiegato Camusso – noto che in questi anni si è progressivamente abbassato il valore delle retribuzioni dei lavoratori e alzato quello degli alti manager e dirigenti. Bisogna ricostruire una forbice ed è più ragionevole farlo partendo dall’innalzare i bassi livelli, mi sembra la cosa migliore”. Anche se “non c’è dubbio che ci vuole un tetto gli stipendi dei manager”, ha concluso.
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