(A cura di classe 3LES del liceo scientifico “V. Sereni” di Laveno M.) Nel corso del secondo quadrimestre la nostra classe 3LES abbiamo partecipato a un laboratorio teatrale con Teatro Periferico, nell’ambito del progetto “Terre alte, acque basse”, iniziato nel mese di ottobre.
Gli incontri, guidati da Dario Villa, attore e formatore, ci hanno offerto esperienze fuori dal comune, pensate per stimolare la nostra creatività, la comunicazione e la capacità espressiva. Ci siamo messi alla prova con esercizi teatrali non convenzionali: dialogare con oggetti inanimati, rispondere a domande usando una sola parola, comunicare senza il linguaggio verbale. Abbiamo capito quanto sia importante non solo cosa si dice, ma come lo si dice: con il corpo, la voce, lo sguardo, l’energia.
Uno degli esercizi più strani è stato cercare di convincere una sedia a spostarsi solo usando il corpo. Un altro, basato sull’improvvisazione, ci ha fatto riflettere su quanto alcune esperienze acquistino senso solo se vissute davvero. Abbiamo recitato piccole scenette, lavorando sulla fiducia reciproca e sulla gestione delle emozioni, superando l’imbarazzo di esporsi davanti ai compagni.
Abbiamo anche conosciuto l’artista Marina Abramović e provato alcuni dei suoi esercizi performativi, come guardarci negli occhi in silenzio per un minuto. All’apparenza semplice, si è rivelato un gesto potentissimo: ci ha messo in contatto profondo con l’altro, generando emozioni intense e autentiche.
Una parte particolarmente significativa è stata dedicata al teatro immersivo, vissuto a stretto contatto con la natura. Nel silenzio, lontani dal frastuono quotidiano, abbiamo riscoperto il valore della lentezza e dell’osservazione. Gli esercizi ci hanno aiutato ad affinare i sensi, percependo suoni, profumi e dettagli che spesso ci sfuggono nella frenesia della vita quotidiana. Ci siamo stupiti davanti a cose semplici, ma profonde, come se le vedessimo per la prima volta. Abbiamo imparato che fermarsi, ascoltare, sentire davvero ciò che ci circonda è un atto rivoluzionario.
Il laboratorio ci ha anche permesso di sviluppare competenze trasversali: leggere e comprendere il contesto, pensare in modo creativo e veloce, improvvisare, collaborare, adattarsi a diversi punti di vista ed esprimere le proprie idee con maggiore sicurezza. Abbiamo sperimentato nuove forme di linguaggio, scoprendo che la comunicazione non si limita alle parole. Abbiamo scoperto quanto il teatro possa essere uno strumento potente, non solo per raccontare, ma anche per vivere intensamente ciò che si comunica.
L’esperienza è stata coinvolgente, diversa dalle attività scolastiche tradizionali: ci ha permesso di uscire dai nostri schemi, sentirci liberi dal giudizio e divertirci.
Abbiamo molto apprezzato l’approccio rispettoso e inclusivo di Dario, Simone e Caterina, che ci hanno guidato con competenza, gentilezza e senza mai farci sentire sotto pressione.
Dopo un confronto collettivo, la classe ha scelto di proseguire l’anno prossimo con un nuovo progetto di teatro immersivo, ritenendolo il più adatto a proseguire questo percorso. Il tema della montagna, con la sua ricchezza sensoriale e simbolica, si presta perfettamente a un’esperienza che coinvolge corpo, mente ed emozioni.
Siamo entusiasti di continuare: questa attività ha unito creatività, riflessione, partecipazione, ed è stata per tutti noi un’occasione di crescita personale e collettiva.
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