Germignaga | 21 Aprile 2024

“Germignaga, ricordi dal passato”: ul mestée del ferée

Il mestiere del fabbro, l'abilità di lavorare a mano il metallo per dargli una forma e un'identità artistica. Le ringhiere del paese ancora custodiscono l'antica arte. Ecco degli esempi

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(Renzo Fazio, dalla pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato”) Non c’è dubbio che il mestiere del fabbro, oppure come si diceva dalle nostre parti, “ul mestée del ferée“, è anche un’arte.

Lo era certamente molto di più nei tempi passati, quando il ferro veniva lavorato manualmente a colpi di martello sull’incudine, subito dopo averlo reso incandescente nella fucina alimentata a carbone e preso con le tenaglie. Nei pochi istanti in cui il ferro rovente manteneva un colore arancio intenso, con abilità e diversi colpi in rapida successione, il fabbro plasmava il metallo fino a renderlo piatto, ricurvo o arricciarlo e fargli assumere la forma desiderata.

Avvalendosi di altri attrezzi chiamati punzoni, poteva realizzare forature oppure far assumere al metallo particolari forme, artistici fregi o incisioni. Successivamente, con la saldatura o la ribaditura tramite rivetti o graffe, univa fra loro le singole parti realizzate per poter assemblare cancelli, ringhiere, catenacci e altro ancora.

Passeggiando per le strade di Germignaga, con il naso all’insù e con un po’ di occhio attento, si possono ancora individuare sui balconi di diverse abitazioni, delle ringhiere decisamente artistiche e pregevoli. Credo sia impossibile sapere da chi furono realizzate, ma doveva trattarsi di artigiani certamente capaci, ai quali probabilmente venivano sottoposti gli schizzi o i disegni delle inferriate ideate dagli architetti.

Si trattava di un’attività basilare nell’economia dei tempi passati, praticamente presente in ogni paese. Spesso nella stessa bottega, soprattutto se collocata nei pressi di corsi d’acqua, vi erano anche dei magli azionati idraulicamente che venivano utilizzati per realizzare utensili da lavoro come pale, zappe, falcetti, ma anche lame di varie tipologie e misure. Vi erano poi i fabbri specializzati a ferrare i cavalli o gli altri animali da lavoro, meglio noti come “maniscalchi“.

A questo punto mi viene da proporvi un gioco: riuscite ad individuare (vedi foto di copertina, ndr) a quali immobili di Germignaga appartengono le cinque ringhiere fotografate? Posso darvi un aiutino: le prime due a sinistra sono su edifici che un tempo avevano una funzione pubblica, le altre sono installate su balconi di abitazioni private.

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