«Sui biglietti dei treni regionali è scattata oggi la “tassa Fontana” e i cittadini lo devono sapere», lo dice Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, nel giorno della partenza delle nuove tariffe, entrate in vigore ieri.
«L’aumento del 4% di biglietti e abbonamenti è frutto di una decisione della Regione, quindi del presidente Fontana e del suo assessore ai Trasporti Lucente, di Fratelli d’Italia – spiega meglio Astuti –. Quando dicono che non hanno aumentato le tasse ai lombardi, semplicemente mentono, perché chi prende il treno, ma anche i bus urbani e gli extraurbani, per studio e lavoro, da oggi paga di più».
E «a danno si aggiunge danno, perché chi aveva usufruito del bonus trasporti nazionale ora non lo può più fare, perché i fondi sono finiti e già oggi il sistema informatico blocca le richieste, dicendo semplicemente che se ne riparla a ottobre e solo in caso rimangano residui generati dalle rinunce di utenti che sono riusciti a inoltrare la domanda – precisa il dem –. La destra, ancora una volta, dimostra di non avere alcun interesse per il trasporto pubblico che è anche una delle leve oggi a nostra disposizione per combattere il cambiamento climatico riducendo l’immissione in atmosfera dei gas climalteranti».
«Il servizio ferroviario regionale, soprattutto su alcune tratte, rimane inaccettabile. È incredibile come Trenord, con tutti quei ritardi e quelle cancellazioni, possa ottenere dalla Regione del presidente Fontana e dell’assessore Lucente il rinnovo del contratto senza gara per 10 anni, un aumento dei contributi regionali di quasi il 20% e, in più, il secondo aumento delle tariffe in 13 mesi, perché a luglio 2022 i biglietti costavano l’8% in meno rispetto a oggi, settembre 2023: c’è qualcuno in Regione in grado di dire ai vertici di Trenord che così non va bene?», conclude Astuti.
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