Brezzo di Bedero | 5 Febbraio 2022

Brezzo di Bedero: orsi, aquile e bruchi sulla Linea Cadorna

Le statue dello scultore Sandro Morandi arricchiscono lo scenario lungo il percorso, riqualificato dal gruppo di volontari guidato dall'ex assessore Colombo

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Abbandonato per tanto tempo, il parco storico della Linea Cadorna a Brezzo di Bedero è tornato ad essere una località di interesse paesaggistico, storico e turistico soltanto negli ultimi anni, grazie all’impegno dell’ex assessore Dario Colombo e del gruppo di volontari sorto attorno al progetto di riqualificare e rivalorizzare l’area.

Alle tante iniziate realizzate dall’ex membro della giunta Campagnani e dal suo team di lavoro (tra cui la sistemazione delle trincee, la posa di un percorso fitness, l’organizzazione di giornate dedicate alla rievocazione degli eventi storici) si è aggiunto nei giorni scorsi un nuovo tassello, grazie al contributo dello scultore sessantatreenne Sandro Morandi.

L’artista luinese ora residente a Germignaga, consigliere CAI e grande amante del territorio locale e delle sue peculiarità e tradizioni, ha donato alla collettività quattro statue in legno (due ulteriori opere sono state collocate nella zona dove viene allestito il presepe vivente, parte dell’anello escursionistico che comprende anche la Linea Cadorna). Opere colorate e particolareggiate che rappresentano diversi animali, tra cui un bruco, un orso e un’aquila.

«Lo faccio da alcuni anni, per me è una passione – spiega Sandro -, spesso mi ispiro alle installazioni che vedo in altri paesi quando viaggio. E poi mi piace fare qualcosa per gli altri, per la comunità, così come occuparmi dei boschi, tenerli puliti». Il segno della sua arte lo si trova anche in Carnella e al Bosco delle Fate di Germignaga.

Le postazioni recuperate dal gruppo conservano ancora l’atmosfera del primo conflitto mondiale. «Questa fascia di territorio non fu interessata dai bombardamenti, per questo i luoghi dell’epoca sono ancora perfettamente visitabili e integri – spiega l’ex assessore Colombo – insignito lo scorso novembre del prestigioso titolo di paladino della memoria, assegnato annualmente dall’Unione nazionale degli ufficiali in congedo presso la sede milanese dellEsercito, proprio per l’intervento di recupero di un pezzo importante di storia del paese. Ci siamo sempre affidati alle nostre capacità, senza partecipare a bandi – ci tiene a precisare in conclusione l’ex assessore -, rivolgendoci soltanto al Comune per la supervisione. Questo posto continuerà a crescere anche sotto la nuova amministrazione (insediatasi a ottobre 2021, ndr). Abbiamo il loro appoggio».

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