(A cura di Renzo Fazio, dalla pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato”) Considerando che a quei tempi vi erano ancora parecchie persone con un grado di scolarità non elevato, presso la farmacia di Germignaga dell’epoca erano certamente in molti a rivolgersi al titolare onde evitare di acquistare qualcosa di non previsto o potenzialmente nocivo.
Ovviamente si trovavano medicinali e medicamenti di vario genere e non erano certamente pericolose le diverse tipologie di “acque minerali” e le “specialità nazionali ed estere”. Lo stesso valeva per i “prodotti coloniali” come the, caffè, cacao e spezie ma, essendoci in vendita anche “prodotti chimici vari, vernici, colori e oli” (quest’ultimi probabilmente non per uso commestibile visto l’abbinamento con i colori…) non vi è dubbio che era d’obbligo prestare molta attenzione.
Il tutto lo possiamo desumere da questa artistica carta intestata della Farmacia Giovanelli di Germignaga, datata 1894 e realizzata dalla litografia Fumagalli di Intra.
L’originario titolare della farmacia, Bernardo Giovanelli, originario di Domo Valtravaglia acquistò l’attività alla fine del 1853 ritirandola da Carlo Pagani ma dopo soli dodici anni di gestione e alla giovane età di 36 anni, morì. La titolarità dell’esercizio rimase però per molti anni ancora alla sua famiglia, inizialmente con l’aiuto di alcuni direttori abilitati alla professione e in seguito con il figlio Enea Giovanelli, nato nel 1856.
Il nome dei Giovanelli rimase nei documenti anche dopo il 1912 quando l’attività venne rilevata da Giovan Battista Reggiori. Scomparirà solamente dopo la conclusione della prima guerra mondiale con il passaggio di proprietà al piemontese Ignazio Ratti.
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