Luino | 3 Ottobre 2021

Dumenza, alla festa di paese arriva l’ex fidanzato e scatta la lite: 31enne a processo

La ragazza è accusata di aver aggredito con calci e pugni una donna che ballava con il suo ex compagno. I fatti risalgono all'estate del 2017

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Un affronto inaccettabile. Così una trentunenne, oggi a processo per lesioni, interpretò la presenza del proprio ex in pista da ballo, accanto a un’altra donna, nel bel mezzo di una festa “anni ottanta” organizzata a Dumenza. Sempre per quel torto la giovane, residente in paese, decise quindi di far valere le proprie ragioni affrontando il ragazzo, che veniva da fuori e che mai si sarebbe aspettata di rivedere lì, con un’altra compagna.

I fatti risalgono all’estate del 2017. Ci fu una richiesta di chiarimento che – secondo quanto ricostruito dalla Procura di Varese – degenerò in fretta in una lite, le cui conseguenze sono ora oggetto del dibattimento in corso presso il giudice di pace di Luino.

“E’ venuta da me, nel corso della festa, chiedendomi di accompagnarla a casa e dicendomi di essere stata aggredita – ha raccontato in aula una testimone riferendosi alla persona offesa, una donna di cinquant’anni residente a Porto Valtravaglia, sua amica -. La ragazza (l’odierna imputata, difesa dall’avvocato Andrea Pellicini ndr) era agitata, urlava e dalla sua bocca uscivano insulti pesanti”.

Anche l’ex fidanzato della trentunenne ha preso parte come testimone all’ultima udienza: “Ce l’aveva con me, sosteneva che non avrei dovuto farmi vedere a Dumenza, il suo paese, in compagnia di un’altra e in atteggiamenti intimi. Poi le cose sono precipitate e la sua attenzione si è spostata sulla donna che era con me. A quel punto ho cercato di dividerle”.

Il referto del pronto soccorso, gli otto giorni di prognosi e le foto delle lesioni sono per l’accusa le prove del fatto che quel tentativo di placare gli animi non bastò ad evitare lo scontro fisico, scandito da calci alle gambe e pugni alla schiena.

“Loro erano in pista, si scambiavano effusioni davanti a me, non potevo accettarlo – ha raccontato l’imputata davanti al giudice Davide Alvigini -. Mi sono avvicinata per dirgli di non fare certe cose davanti ai miei occhi. Poco dopo però li ho rivisti di nuovo insieme, fuori dalla pista. A quel punto, devo ammetterlo, rispondendo a tono alla signora che mi accusava di essere da tempo in mezzo alle scatole, le ho detto ‘stai zitta vecchia’. Ma non ho mai alzato le mani, eravamo a trenta metri di distanza”.

L’udienza è stata aggiornata alla fine del mese, quando un ulteriore testimone racconterà la propria versione dei fatti. Poi ci saranno le conclusioni delle parti. E infine arriverà la sentenza.

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