Giappone | 25 Agosto 2021

Tokyo 2020, settimo posto per Morlacchi nei 400 stile. “Potrebbe essere l’ultima Paralimpiade”

Con lui in finale anche Simone Barlaam che ha chiuso al 6° posto questa prima prova. Il nuotatore luinese: “Sono andati tutti fortissimi, sono giovani e bravi”

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Prima giornata in vasca nell’Acquatics Center di Tokyo per il nuotatore luinese Federico Morlacchi che oggi, mercoledì 25 agosto, ha raggiunto la prima finale di questa sedicesima edizione delle Paralimpiadi, quella dei 400 stile libero S9.

Dopo essere stato uno dei due portabandiera, insieme a Bebe Vio, che ha guidato la delegazione azzurra durante la cerimonia inaugurale dei Giochi tenutasi ieri, una batteria di qualificazione disputata nella mattinata giapponese (notte italiana) in cui si è piazzato al terzo posto gli ha permesso di raggiungere la gara conclusiva di questa prova, insieme a Simone Barlaam, con il settimo tempo complessivo.

Una frazione non del tutto adatta alle caratteristiche del milanese e del luinese, che hanno chiuso rispettivamente al sesto (con 4.22.40) e al settimo posto (con 4.24.75). Medaglia d’oro per l’australiano William Martin, che ha chiuso staccando il nuovo record paralimpico a 4.10.25, mentre alle sue spalle si sono piazzati il francese Ugo Didier e l’altro australiano Alexander Tuckfield.

Nulla di fatto, dunque, né per Barlaam né per Morlacchi, che già aveva dichiarato ai microfoni di Rai Sport di avere un po’ pagato l’emozione di essere l’alfiere del tricolore (“ma ne è valsa sicuramente la pena”), oltre ad aver riconosciuto fin da subito la forza dei giovanissimi avversari: “L’anno in più pesa, tanti giovani hanno avuto un anno in più per crescere e noi vecchietti siamo invecchiati. Sarei stato più contento se le avessero fatte lo scorso anno, ma tempi difficili chiedono decisioni difficili”. Quella di Tokyo potrebbe essere l’ultima Paralimpiade per il luinese: “L’età è quella che è, la schiena anche, direi che potrei chiudere qui”, ha commentato subito dopo la gara, in una sorta di passaggio di testimone a favore di telecamera rivolto al giovane compagno di squadra con cui ha disputato questa finale: “Ora tocca al bimbo qui”. (Foto LaPresse)

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