Varese | 25 Agosto 2021

Covid e Green Pass: “I volontari di Protezione civile non potranno controllarli”

Il consigliere provinciale Barcaro chiarisce quali sono le attività consentite ai volontari impiegati dai Comuni, in scenari di rischio o meno. Ecco tutti i dettagli

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Giungono da più parti, specialmente da parte dei sindaci del Varesotto, richieste in merito alla possibilità di coinvolgere i volontari della Protezione civile in attività di controllo dei Green Pass nelle occasioni in cui questo è richiesto.

Per far chiarezza in merito è intervenuto sulla questione il consigliere provinciale con delega alla Protezione civile, Alberto Barcaro, che ricorda ai primi cittadini il proprio ruolo di Autorità di Protezione civile – cosa che li rende, dunque, “unici responsabili circa l’impiego del volontariato sul loro territorio” – e quali sono i compiti ammessi e non per i volontari stessi.

“Il volontariato di Protezione Civile, – afferma Barcaro – come ribadito nella nota del Dipartimento Protezione Civile Nazionale del 18 agosto u.s. ed inoltrata successivamente a tutti i sindaci della Provincia, rappresenta una risorsa tecnicospecialistica in possesso di elevate professionalità che è chiamata a partecipare attivamente in tutte le attività di Protezione Civile previste dalla legge”.

Ma quali sono, nello specifico, i compiti che possono essere affidati ai volontari di Protezione Civile? Questi, chiarisce il consigliere provinciale, sono individuati nel paragrafo 2 dell’allegato 2 al Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012, pubblicato in Gazzetta Ufficiale al n° 82 il 6 aprile 2012 e si suddividono in: assistenza alla popolazione (intesa come: attività psicosociale, attività socio-assistenziale, assistenza ai soggetti maggiormente vulnerabili come giovani, anziani, malati e disabili); informazione alla popolazione; logistica; soccorso e assistenza sanitaria; uso di attrezzature speciali; conduzione di mezzi speciali; predisposizione e somministrazione di pasti; prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia; supporto organizzativo, anche nell’ambito di sale operative, attività amministrative e di segreteria; presidio del territorio; attività di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico; attività formative; attività in materia di radio e telecomunicazioni; attività subacquea; attività cinofile.

“Tali compiti – chiarisce Barcaro – possono essere svolti al verificarsi dei predefiniti scenari di rischio, individuati dal paragrafo 1 del medesimo allegato, tra i quali figura espressamente il rischio igienico-sanitario, nel qual caso ‘la mobilitazione del volontariato è limitata esclusivamente al supporto agli altri soggetti competenti individuati dalla legge’: rispetto a questi compiti, così come ribadito dal Capo Dipartimento, le organizzazioni di volontariato non figurano tra i soggetti preposti ai controlli delle certificazioni verdi Covid-19”.

Oltre a ciò, il consigliere richiama anche la circolare DPC/VSN/45427 del 6/8/2018 ad oggetto Manifestazioni pubbliche: precisazioni sull’attivazione e l’impiego del volontariato di Protezione civile, che disciplina la partecipazione delle organizzazioni di volontariato in ambiti non riconducibili a scenari di Protezione civile elencando le attività che possono o non possono essere svolte dai volontari: fra le prime figurano supporto organizzativo, attività socio-assistenziale, soccorso, somministrazione di pasti, informazione alla popolazione, mentre è vietato espressamente il controllo agli ingressi, vigilanza, protezione delle aree interessate dall’evento mediante controlli e bonifiche, controlli nelle aree di rispetto e prefiltraggio, adozione di impedimenti fisici al transito.

“Nell’attuale quadro di impiego del volontariato di Protezione civile, anche nell’ambito dell’emergenza Covid-19, tenuto conto dei molteplici compiti che sono assolti dalle organizzazioni, si manifesta l’esigenza di assicurare il corretto impiego delle stesse e la effettiva disponibilità per gli impieghi previsti e consentiti”, conclude Alberto Barcaro, ribadendo la disponibilità sua e di tutto il settore provinciale in caso di necessità.

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