Varese | 30 Luglio 2021

Turismo: nel 2020 tra Verbano, lago e Varesotto quasi 500mila visitatori

A dirlo è uno studio dell'Osservatorio dell'economia varesina di Camera di Commercio. Un risultato che per certi versi, data l'emergenza sanitaria, pare inaspettato

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Ben 491.130 arrivi nel 2020 in tutta la provincia di Varese, soprattutto nella zona del Verbano e del lago Maggiore, nonostante l’emergenza sanitaria per lunghi tratti ha bloccato gli spostamenti. È questo quello che si evince da uno studio dell’Osservatorio dell’economia varesina di Camera di Commercio in relazione allo scorso anno.

Un risultato inaspettato se paragonato ad altre province più gettonate: oltre a Milano e Brescia, un gradino superiori agli altri territorio, il Varesotto è vicino alle cifre di Sondrio ma ben sopra ai dati della provincia di Como.

Numeri soddisfacenti, quindi, per un territorio che con fatica cerca continuamente di migliorare la sua posizione e la sua attrattività, soprattutto agli occhi dei turisti stranieri e di quelli italiani. Questi ultimi, infatti, hanno rappresentato la fetta più importante dei visitatori del 2020.

Secondo lo studio, però, le potenzialità di tutto il Verbano sarebbero, per ora, ancora sono le possibilità, ancora “bloccate” a causa di una mancanza cospicua di strutture ricettive e, soprattutto, di collegamenti viabilistici diretti con i grandi centri.

Allo stesso tempo, però, sempre più cittadini scelgono la sponda varesina del lago perchè ricca di luoghi da esplorare, dove effettuare escursioni in montagna e dove poter svolgere attività all’aperto, a contatto con la natura. Uno dei punti toccati dallo studio, inoltre, è quello della mobilità dolce, tema affrontato martedì sera a Palazzo Verbania, insieme al cicloturismo, durante la presentazione del “Piano di sviluppo turistico integrato delle Valli del Verbano”, voluto dalla Comunità Montana.

Oltre a lago, boschi e sentieri, infatti, a far da padrone al momento sono i borghi di montagna e i prodotti gastronomici tra Valcuvia, Valtravaglia e territorio luinese. Proprio loro, infatti, potrebbero essere inseriti in un progetto lungimirante che possa rendere il target turistico legato, sempre più, alla qualità.

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