Valganna | 1 Maggio 2021

Alto Varesotto, incendi nei boschi e prevenzione: il report di una stagione chiusa in positivo

Il presidente della Comunità montana del Piambello ha tracciato il bilancio tramite La Prealpina, annunciando inoltre l'arrivo di due vasche da 9 mila litri

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Non è stato un anno critico per l’alto Varesotto sul fronte del rischio legato agli incendi boschivi. Un traguardo decisamente positivo, dati i precedenti anche drammatici del recente passato, dietro il quale c’è soprattutto una grande sensibilità per ciò che riguarda l’attività di prevenzione e di monitoraggio, svolta dagli enti locali a stretto contatto con una efficiente macchina organizzativa alimentata dai volontari.

Sono questi i punti centrali del bilancio tracciato dal presidente di Comunità montana del Piambello, Paolo Sartorio, attraverso le pagine del quotidiano La Prealpina. 

Il lavoro da fare non manca mai e oltre alla soddisfazione per i risultati già raggiunti, è chiaro fin da subito, leggendo le parole del presidente dell’ente, l’insieme delle coordinate per interventi futuri, in preparazione della prossima stagione “di alto rischio per gli incendi”.

Primo obiettivo, il potenziamento del gruppo intercomunale di Protezione civile che opera sul territorio della Valganna, della Valceresio e della Valmarchirolo. Secondo punto, il miglioramento delle strade parafuoco situate in zone particolarmente esposte al rischio, come ad esempio l’Alpe Tedesco e la frazione di Mondonico, località quest’ultima in cui verranno posizionate due vasche da novemila litri d’acqua, attrezzate per un impiego tempestivo in caso di allarme.

“La neve presente da dicembre a febbraio ha aiutato tantissimo e così nelle tre valli a nord di Varese sono avvenuti ‘soltanto’ nove episodi incendiari – si legge sulle pagine del quotidiano locale, nell’articolo firmato da Nicola Antonello – con il picco di sette roghi partiti fra il 29 marzo e il 6 aprile, in cui sono andati in fumo sette ettari e mezzo di territorio, colpendo Marchirolo, Marzio, Cuasso al Monte e Bedero Valcuvia, oltre ai due casi di Induno Olona di gennaio.

Nulla di tutto ciò, come sottolineato, ha creato gravi danni, grazie soprattutto ai diversi gruppi di operatori che si sono presi cura, puntualmente, dei boschi del territorio. Gruppi che il presidente Sartorio, sempre tramite La Prealpina, ha ringraziato uno ad uno: le squadre antincendio della Protezione civile, sia della Comunità del Piambello che della Comunità montana Valli del Verbano, i vigili del fuoco, il gruppo Ana di Varese, i carabinieri forestali e i Dos (direttori operazioni di spegnimento) Mazzola, Bevilacqua e Zanini.

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