Il percorso di progressiva diminuzione dei contagi iniziato alcune settimane fa sul territorio delle province di Varese e Como si è interrotto. Lo certifica l’ultimo bollettino di Ats Insubria, aggiornato ad oggi e relativo agli ultimi sette giorni, durante i quali il numero dei nuovi positivi ha ripreso a crescere, passando da 2.387 a 2.533.
Balzo in avanti anche per quanto riguarda l’incidenza dei casi su 100 mila abitanti, da 161 a 171. La situazione corrisponde ad una crescita anche nel contesto specifico dell’Asst Sette Laghi, dove l’aumento dell’incidenza su 100 mila abitanti è significativo soprattutto per quanto riguarda il lavenese: in una settimana si è passati da quota 169 a quota 248, e si è ora praticamente a ridosso della soglia d’allarme (250).
“Le cose non vanno per niente bene – ha commentato il dottor Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di Ats Insubria – e se da una parte ci consola il positivo avanzamento, a ritmo spedito, della campagna vaccinale, dall’altra il contesto che più ci preoccupa è quello delle scuole“.
Tra il 19 e il 25 aprile, le tabella del monitoraggio hanno indicato un aumento rilevante del personale scolastico e degli alunni sottoposti a quarantena. Infanzia, nido, primaria, secondaria: in ogni ambito il numero dei positivi ha avuto un impatto. Si tratta di alcune decine di casi (in allegato di seguito il grafico completo) ma la somma delle persone poste in isolamento, e dunque il numero complessivo di tutti i soggetti coinvolti sulla base dei rapporti e delle frequentazioni che definiscono il grado di rischio e di esposizione al contagio, è diventato importante.
Prendendo la sola provincia di Varese, le quarantene predisposte nell’arco della settimana sono state 547 nell’ambito asilo nido/infanzia, 698 per la scuola primaria, 554 per la secondaria e 1158 per la scuola superiore.
“L’aumento è significativo – ha ribadito il dottor Catanoso – i ragazzi devono prestare attenzione al rispetto delle norme anti contagio sempre, non soltanto quando sono in classe, dove il rischio di contrarre il virus risulta essere basso -. Ci preoccupa molto di più quello che accade fuori – ha aggiunto in conclusione il direttore sanitario dell’Agenzia – dove ammassarsi o indossare male la mascherina restano comportamenti altamente pericolosi”.
L’ennesimo appello al senso di responsabilità dei più giovani arriva questa volta insieme alla notizia di una nuova opportunità nell’ambito della prevenzione e della sensibilità rispetto alle dinamiche del contagio, che si spera possa fungere da incentivo. Tutti i giovani di età compresa tra i quattordici e i diciannove anni possono ora prenotare un test rapido nelle farmacie tramite il sito della Regione.
Possono farlo autonomamente e in modo gratuito per due volte al mese. Le farmacie che offrono questo servizio sono già cinquanta su tutto il territorio di competenza dell’Ats Insubria, ma il numero è destinato ad aumentare nelle prossime settimane.
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