Sembra ormai confermata (anche se manca ancora l’ufficialità) la zona rossa per la Lombardia, come aveva preannunciato il governatore della Regione, Attilio Fontana, nel corso di un’intervista rilasciata in giornata al Tg5: “I dati, da un certo punto di vista, stanno leggermente migliorando, come ad esempio nell’Rt – ha affermato il presidente – purtroppo sono ancora alti i letti occupati negli ospedali e nelle terapie intensive”.
Da ciò che è emerso al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto, le misure attualmente in vigore dovrebbero restare confermate sino al prossimo 30 aprile (non sono dunque previste zone gialle sino a tale data) e l’unica importante novità sembra riguardare la riapertura delle scuole anche in zona rossa, fino alla prima media, a partire da dopo Pasqua.
“Il ministro Bianchi sta lavorando perché ciò avvenga in modo ordinato – ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa tenutasi alle 14 di oggi – La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media. La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Lo sono invece tutte le attività para e peri-scolastiche”, ha puntualizzato Draghi, ritenendo dunque opportuno conservare, al momento, tutte le altre restrizioni.
A confermare la linea espressa da Draghi è anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Abbiamo deciso di spendere questo piccolo tesoretto di cui disponiamo per riaprire la scuola, per l’importante funzione sociale che ricopre. Le misure ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio. Oggi l’RT segna 1.08, la settimana passata 1.16 ed erano diverse settimane che cresceva. Il tasso di incidenza è sceso sotto i 250: c’è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci in un quadro prudenziale una scelta di apertura della scuola”.
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