Lombardia | 19 Marzo 2021

Lombardia, aggiornate le modalità di sorveglianza Covid della popolazione scolastica

Monti (Lega): “Intervento di buonsenso a beneficio delle famiglie”. Le novità riguardano solo coloro che non sono positivi a varianti del Covid: ecco di cosa si tratta

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La Direzione Generale dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia ha firmato una circolare tramite la quale sono state ridefinite le modalità di gestione dei contatti di casi di positività al Covid-19, con particolare attenzione all’ambito scolastico.

“In concomitanza di paziente accertato senza variante del virus – spiega il presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti, che ha caldeggiato con forza tale provvedimento – si considererà ‘contatto stretto’ solamente quello avvenuto fino alle 48 ore precedenti. Un cambio netto rispetto ai 14 giorni precedentemente definiti”.

“L’ordinanza di istituzione della zona arancione rafforzata – ha spiegato Monti – ha previsto dei criteri molto stringenti. Ora, con il mutare del quadro epidemiologico e con il passaggio in zona rossa, a cui è seguita la chiusura di tutte le scuole, ho reputato necessario un intervento correttivo che ho chiesto fortemente all’Assessorato regionale. Sono stato personalmente sollecitato da numerose famiglie che mi hanno manifestato le difficoltà registrate nell’ottemperare a queste disposizioni e quindi mi sono attivato subito perché ho ritenute essere una questione di buonsenso”.

“Un altro tema importante – ha aggiunto – è relativo alle modalità di rientro in comunità e di conseguenza in classe per i contatti di caso positivo. Con questa nuova circolare verrà riportato a 14 giorni senza tampone e 10 giorni con tampone, rispetto all’obbligo precedente di sottoporsi a tampone per il rientro”.

“Questa azione – ha chiarito il presidente della Commissione Sanità – non va a mettere in pericolo il sistema di sorveglianza epidemiologica e la sicurezza dei cittadini lombardi, in quanto si è previsto che per i contatti di casi con variante Covid-19 sia obbligatorio il tampone dopo 14 giorni, o senza tampone dopo 21 giorni. Per la definizione della lista dei contatti di caso, invece, è data alle ATS la possibilità di incrementare oltre le 48 ore precedenti il limite per identificare i soggetti da porre in quarantena”.

“Un’iniziativa, questa, a cui plaudo – ha concluso Monti – perché si è tenuto conto della situazione di disagio che stanno attraversando le famiglie lombarde. È molto importante, in questa fase, far coincidere le libertà personali costituzionalmente sancite con la tutela della salute”.

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