Questa volta la parola fine è arrivata con sentenza irrevocabile, e sui campionati dilettantistici della stagione 2020/2021, bloccata sul nascere dal Covid, è calato definitivamente il sipario.
Non si tornerà in campo, perlomeno non prima del settembre prossimo quando – se le condizioni sanitarie lo permetteranno – inizierà un nuovo campionato, da zero e con gironi inalterati, salvo rinunce volontarie.
Il senso di questa decisione, che non ha certo stupito il mondo del dilettantismo, è stato condiviso su larga scala nei mesi scorsi quando le condizioni imposte per la ripresa anche solo parziale e in forma individuale degli allenamenti, avevano di fatto reso chiaro e incontrovertibile il verdetto: le norme anti Covid sono incompatibili con il ritorno in campo.
La Lega Nazionale Dilettanti, a seguito della riunione del consiglio direttivo che nella giornata di ieri ha determinato lo stop definitivo, ha previsto una sola eccezione ma anche in questo caso si tratta di una scelta che era già stata anticipata. L’unico campionato dilettanti che riprende l’attività è quello di Eccellenza, in virtù della sua connessione con il sistema retrocessioni dei gironi di Serie D, campionato che – a differenza di quello che è successo per le squadre dall’Eccellenza alla Terza Categoria – non si è mai fermato.
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