Milano | 2 Marzo 2021

Lombardia, “Sulla cannabis terapeutica ancora silenzio”

Il consigliere regionale Michele Usuelli (Più Europa/Radicali) ha interrogato la giunta sull'avanzamento di una mozione del 2018. "Ci sono aziende pronte ad investire"

Tempo medio di lettura: 2 minuti

Sono trascorsi più di due anni dall’approvazione all’unanimità della mozione di Più Europa/Radicali dedicata all’adeguamento normativo della cannabis in campo medico.

Una mozione promossa dal consigliere regionale Michele Usuelli che oggi è tornato a interrogare la giunta lombarda sullo stato dei lavori relativo all’iniziativa, e soprattutto sull’attuazione dei punti centrali della proposta: formazione dei medici, raccolta dati sul numero di pazienti e sulla quantità di farmaci utilizzati per il calcolo del fabbisogno di cannabis terapeutica e istituzione di un tavolo di approfondimento tecnico scientifico.

Dopo l’approvazione del testo, il tema della cannabis terapeutica in Lombardia non ha goduto della centralità in cui sperava il primo firmatario della mozione, che oggi in aula ha ricordato il caso di Walter De Benedetto, malato di una grave forma di artrite reumatoide e recentemente rinviato a giudizio per aver coltivato in casa alcune piante di cannabis per uso terapeutico, in assenza di farmaci disponibili. Ora De Bendetto rischia fra i due e i sei anni di carcere per spaccio.

“Io sto con Walter De Benedetto – ha commentato Usuelli dopo aver presentato una interrogazione a risposta immediata per conoscere lo stato di avanzamento della mozione -. Nel 2015 una legge ha disposto la coltivazione della cannabis ad uso medico. Nel 2018 una utile legge regionale in Lombardia l’ha resa prescrivibile su ricetta rossa. L’area militare di Firenze, da cui le regioni si approvvigionano ne produce però quote gravemente insufficienti, mentre è da tempo che in Lombardia si è disposta la creazione di un tavolo tecnico per superare le limitazioni e arrivare alla produzione”.

E a proposito di produzione, lo stesso consigliere regionale di Più Europa /Radicali ha poi aggiunto di aver ricevuto piano di investimento da 3 a 20 milioni di euro, da una ventina circa di aziende pronte ad avviare una produzione.

“Non si tratta solo di un diritto dei pazienti ma anche dello sviluppo economico di questo Paese – ha quindi precisato Usuelli -. Regione Lombardia deve attivarsi per dare seguito a un suo dovere e prendere contatti con chi ha il potere di modificare la produzione, specificamente il ministero della Difesa e quello della Sanità, che in questi anni sono stati gravemente manchevoli. Coloro che necessitano di cannabis terapeutica sono cittadini per i quali è stato redatto un piano di salute specifico, che in quanto tale non può essere ignorato”.

Secondo le stime della Coldiretti, la coltivazione di cannabis terapeutica da parte di privati in Italia porterebbe un reddito da 1,4 miliardi di euro e consentirebbe la creazione di 10 mila posti di lavoro. Malgrado il fabbisogno di cannabis terapeutica in Italia si stimi attorno ai 2000 chilogrammi all’anno (fonte INCB, International Narcotic Board, la massima autorità mondiale in tema di cannabis terapeutica), nel 2019 l’Italia – secondo statistiche internazionali – ha acquistato meno di 950 chilogrammi di cannabis terapeutica. Per un confronto, in Germania nello stesso anno il fabbisogno calcolato su 80 milioni di abitanti era di 8,8 tonnellate.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

Lascia un commento

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127