Laveno Mombello | 23 Gennaio 2021

Laveno, un nuovo inizio per le politiche sociali: 200 giovani rispondono all’appello del Comune

Significativa adesione ad un questionario proposto dall'assessore Belfanti: "Volontariato, laboratori, un consiglio dei ragazzi, il ritorno al dialogo tra generazioni"

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Il Covid ha l’effetto di una morsa che stringe e immobilizza le amministrazioni locali, ma il tempo che scorre ora, in una quotidianità segnata dallo stato di emergenza e dalle restrizioni, non è soltanto il tempo che opprime e paralizza, è anche quello in cui il dialogo viene alimentato per gettare le basi del ritorno alla normalità.

Scegliere la strada del fare in un contesto come quello di oggi è complicato. Lo è più che altro sotto il profilo delle risorse e delle possibilità, sacrificate davanti agli ostacoli posti in essere dalla pandemia, e spesso accantonate insieme alle ambizioni per quando tutto sarà finito.

Ci sono poi i casi in cui risorse e possibilità si rigenerano grazie ad una intuizione, a un cenno d’intesa che consente di intravedere già ora i segni della rinascita. Questa intuizione a Laveno Mombello è arrivata da duecento giovani, di età compresa tra i quindici e i venticinque anni, che hanno accolto il messaggio lanciato dall’amministrazione: “Vogliamo ripartire da voi, investire sui vostri interessi e sulle vostre passioni, ma prima abbiamo bisogno di sapere cosa vi passa per la testa”.

Questo il senso di un questionario conoscitivo incentrato sui punti di forza e di debolezza del Comune, su quello che funziona, su quello che non c’è e che i ragazzi vorrebbero. L’idea è partita dall’assessorato alle Politiche sociali e giovanili, dove la dottoressa Elisabetta Belfanti, dopo l’exploit alle elezioni amministrative dello scorso settembre della lista guidata dall’attuale sindaco Luca Santagostino, guarda al mondo dei bambini e dei giovani da un punto di osservazione inedito, quello che coincide con la prima esperienza all’interno di una giunta comunale.

Dietro c’è il percorso professionale da psicologa nel campo della neuropsichiatria infantile e anche, nel caso specifico, il lungo confronto con gli altri consiglieri della maggioranza, dal quale è sorto l’aspetto più “civico” della proposta. “Ci tenevamo a capire quanti ragazzi fossero disposti a prestare il loro tempo per il volontariato e per quelle iniziative di carattere turistico e ambientale che il Comune svilupperà nei prossimi mesi – spiega l’assessore -. Una parte importante di questo progetto ruota attorno al dialogo transgenerazionale tra giovani e anziani, che vorremmo ripristinare e rilanciare mescolando linguaggi e individuando i punti in comune”.

Tra questi punti ci saranno ad esempio gli orti sociali ma le possibilità e le esigenze espresse dal mondo del volontariato sono tante e in paese – altra risorsa – ci sono ragazzi e ragazze che il volontariato lo conoscono già, grazie ad esperienze pregresse o tuttora in corso nell’ambito dell’associazionismo locale.

Tra gli interessi che il questionario ha fatto emergere, spiccano i laboratori. Ci saranno – assicura l’assessore – così come verranno allestiti spazi che i giovani condivideranno con gli educatori e in parte gestiranno autonomamente come punti di ritrovo per altri momenti di condivisione. Si arriverà con il tempo anche all’istituzione di un Consiglio dei giovani, organo rappresentativo la cui natura è quella di contribuire a mantenere aperto il dialogo nelle sedi in cui prendono forma quelle soluzioni destinate ad impattare sulla vita di tutti i giorni, migliorandola.

Siamo molto contenti dell’adesione, non ci aspettavamo un numero così importante” confessa in conclusione la dottoressa Belfanti. Ora lo step successivo: appena possibile giovani e amministratori si incontreranno per la presentazione dei dati emersi dall’indagine, e per iniziare a costruire insieme il cambiamento che è già motivo di entusiasmo da entrambe le parti.

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