Varese | 30 Ottobre 2020

Covid, nuovo report di ATS Insubria: “Impatto notevole dell’epidemia, ma anziani meno colpiti”

Sono 6917 gli attuali positivi e 8543 i guariti da marzo a oggi, 10mila gli studenti in quarantena. La quota più alta di nuovi casi riguarda la fascia d'età 25-49 anni

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Nella giornata di oggi, venerdì 30 ottobre, ATS Insubria ha fornito un nuovo report nel quale risalta in modo particolare il confronto fra il numero di tamponi eseguiti nel territorio di riferimento (che comprende le province di Varese e di Como) nel mese corrente rispetto allo scorso aprile.

Tamponi eseguiti nella settimana dal 22 al 28 ottobre: si rileva una quantità di tamponi eseguiti in ATS Insubria (2,4 ogni 100 abitanti) simile a quella eseguita in Lombardia (2,4 ogni 100 abitanti). La percentuale di tamponi positivi è maggiore nel territorio di ATS (22,3%) rispetto a quello di tutta la regione (19,1%) ed è più alta in provincia di Varese (23,9%) che in quella di Como (19,2%). Questo dato evidenzia che l’attuale situazione epidemiologica coinvolge maggiormente le province di Milano, Monza-Brianza e Varese, queste due limitrofe all’area milanese.

Età dei soggetti positivi: la maggior parte dei casi rilevati ieri, giovedì 29 ottobre, colpisce la fascia d’età tra i 25 e i 49 anni, sia in Lombardia (37%) che nelle province di Varese (32%) e Como (39%).

Tamponi, confronto ottobre-aprile: osservando i dati di aprile e ottobre, si osserva che oggi si eseguono più tamponi, nella misura di circa 3,2 volte in più in ATS e di circa 2,5 volte in più in Lombardia. L’incremento maggiore a Varese e Como (rispetto al resto della regione) è legato alla minore circolazione del virus in primavera rispetto a quanto avvenuto nelle province più colpite nel corso della prima ondata quali Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia. Questo si evince dai dati d’incidenza dei nuovi positivi: in aprile era 2,74 ogni 1.000 abitanti in ATS e 3,22 in Lombardia; in ottobre è rispettivamente 6,71 e 6,31, con un’incidenza del 7,65 in provincia di Varese e 5,30 in provincia di Como.

ATS Insubria ricorda che la quantità di positivi dipende non solo dalla quantità di tamponi eseguiti (capacità di ricerca attiva), ma anche dalla quantità dei nuovi casi (effettiva circolazione del virus), soprattutto se questi sono sintomatici e costituiscono l’innesco di catene di contact tracing.

Percentuale di tamponi positivi e andamento dell’epidemia: la percentuale di tamponi positivi ha sfiorato il 20% in provincia di Varese, quando il picco primaverile era circa il 40%. All’epoca si eseguivano circa 70-80 tamponi al giorno, mentre oggi si arriva a circa 2.400 test giornalieri. Nel periodo di picco primaverile c’erano – ad esempio in provincia di Varese – circa 35 nuovi casi (23 marzo); il 29 ottobre se ne sono registrati invece 920. La proporzione di tamponi positivi resta più bassa rispetto alla primavera scorsa, ma i casi asintomatici allora erano in bassissima quantità.

Nuovi casi e guariti: dall’inizio dell’epidemia, si sono registrati in ATS Insubria 16.774 casi, di cui 6.917 (41,2%) sono attualmente positivi e 8.543 (51,2%) risultano guariti. Gli attualmente positivi, che sono il serbatoio da cui si sviluppano i focolai epidemici, sono in crescita.

Scuole: sono circa 10.000 gli alunni in quarantena al 25 ottobre nel territorio di ATS, una cifra doppia rispetto a quella della settimana precedente che corrisponde a circa il 5% della popolazione scolastica (6% in provincia di Varese, 4% in provincia di Como). La percentuale di alunni in quarantena più alta, 7%, si riscontra fra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Raffrontando il dato locale con quello regionale si sottolinea la grande collaborazione sviluppata con i dirigenti scolastici e i referenti Covid e la capacità di ATS di mettere rapidamente in quarantena la popolazione scolastica a seguito della segnalazione di casi positivi.

Nella popolazione dell’ATS si identifica una quota di positivi al test molecolare più alta che in Lombardia, con un impatto notevole dell’epidemia. Rispetto alla primavera scorsa tale percentuale è più bassa, ma i casi giornalieri identificati sono molti di più. Nella popolazione in età scolare la percentuale di positivi non appare superiore a quella della popolazione generale, verosimilmente per la presenza di un maggior numero di asintomatici. La popolazione anziana, quella più sensibile alle sequele peggiori della malattia, attualmente è meno colpita come numeri assoluti rispetto a quella giovane adulta.

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