Luino | 29 Settembre 2020

Luino, “Nessuno stop ai lavori sulla statale a Colmegna, sversamenti sotto controllo”

Ieri mattina la Conferenza dei Servizi a Palazzo Serbelloni, dove sono intervenuti tutti gli enti. Il sindaco Bianchi: "Da Regione e Arpa le rassicurazioni necessarie"

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Gli enti coinvolti nei lavori sui viadotti lungo la statale 394 a Colmegna e il Comune di Luino hanno trovato una soluzione per evitare la sospensione degli interventi di Anas, in uno dei cantieri più grandi di tutta la Lombardia. A partecipare, oltre al neo sindaco Enrico Bianchi, a Palazzo Serbelloni vi erano rappresentanti di ATO, Regione Lombardia, Anas e Alfa, senza dimenticare i pescatori dell’associazione ASD Alto Verbano.

La preoccupazione, nelle scorse settimane, era nata a causa dello sversamento possibile di liquami nel lago, reso necessario come diretta conseguenza delle opere in corso, visto che la ditta nei prossimi giorni dovrà bypassare la rete fognaria, quella relativa ai territori di Colmegna alta. A più riprese erano intervenuti i candidati sindaci e anche l’associazione dei pescatori luinesi, tutti preoccupati del possibile inquinamento nel lago Maggiore.

A spiegare la situazione attuale è proprio il primo cittadino luinese Enrico Bianchi: “Negli scorsi giorni in Comune è arrivata una lettera di Anas, che ha comunicato la sospensione dei lavori nel caso non si fosse trovata una soluzione. Una sospensione che, alle tasche di tutti i cittadini, sarebbe costata almeno 8mila euro al giorno per un mese circa, con la possibile apertura di un contenzioso da parte di Anas. Una situazione insostenibile, che avrebbe potuto raggiungere un costo di circa 450-500mila euro tra sanzioni ed opere in più da effettuare”.

Un’ipotesi, però, scongiurata dalle valutazioni da parte dell’Ufficio competente di Regione Lombardia e da parte di ARPA Lombardia, che hanno analizzato lo specifico caso considerando che una diluizione nel lago di un litro di reflui, su mille-duemila litri d’acqua, non possono giustificare una spesa così elevata di denaro pubblico.

Un’altra opzione presa in considerazione dai tecnici – continua Bianchi – sarebbe stata quella di servirsi di bottini per lo spurgo (piccole auto-botti, ndr), da utilizzare per prelevare i liquami da Colmegna e trasportarli presso il depuratore di Gavirate, per un costo circa di 180mila euro, che avrebbero potuto causare ulteriori problemi al depuratore stesso, senza pensare l’inquinamento atmosferico con il traffico di questi piccoli camion e le conseguenze del blocco del cantiere, con le difficoltà alla circolazione che già conosciamo”.

Trattandosi di dati scientifici, elaborati da enti competenti di analisi e ricerca, il primo cittadino luinese non ha motivo – afferma – di non fidarsi di queste rilevazioni. “Oltre a questo – conclude Bianchi – Regione Lombardia si è messa a disposizione per un processo di compensazione sull’impatto ambientale, insieme ad Alfa Srl, per la semina degli avannotti nei prossimi due anni e il monitoraggio di tutta la situazione”.

Garanzia per il poco impatto che avrebbe lo sversamento nell’ambiente anche da parte del Consorzio italo-svizzero, che reputa esagerata la spesa che potrebbe scaturire nel caso in cui si fermassero i lavori, anche a fronte del fatto che in questo periodo la balneabilità delle acque non è fondamentale e che i liquami ipotetici che potrebbero finire nel lago saranno limitati, calcolando i pochi abitanti della zona interessata di Colmegna e delle minori presenze di turisti nelle seconde case in questo periodo.

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