Canton Ticino | 13 Agosto 2020

Due persone in carcere per l’assalto al portavalori dell’estate scorsa al confine

Chiusa a più di un anno dai fatti l'indagine per il colpo del 5 luglio a Molinazzo. In manette un 46enne e un 63enne, entrambi italiani. Sospetti su altre 6 persone

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Sono giunti a conclusione gli accertamenti riguardanti la rapina ai danni di un portavalori avvenuta il 5 luglio dello scorso anno a Molinazzo di Monteggio, un colpo effettuato all’esterno di una filiale Raffaisen che aveva riacceso il dibattito, al confine tra alto Varesotto e Ticino, sulla chiusura dei valichi minori nelle ore notturne.

Dopo svariati mesi di indagini, portate avanti dagli inquirenti della polizia cantonale e dai carabinieri del reparto operativo del Nucleo investigativo di Varese (il mezzo rubato era poi stato abbandonato dai malviventi, insieme all’autista immobilizzato ai polsi con delle fascette, in territorio italiano, nel Comune di Arcisate), è arrivata l’identificazione di coloro che sono ritenuti i principali autori dell’assalto.

Due le persone arrestate, stando a quanto comunicato dal ministero pubblico e dalla polizia cantonale: un 46enne cittadino italiano, residente in Italia e attualmente detenuto in Ticino, e un connazionale di 63 anni, fermato in Polonia con un mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura ticinese.

Complessivamente però – grazie alla scoperta di altre azioni criminose e di organizzazione del colpo risalente alla scorsa estate – sono sei le persone coinvolte, cinque uomini e una donna tra i 24 e i 67 anni, tutti cittadini italiani residenti all’estero, attualmente sotto inchiesta poiché coinvolti con ruoli diversi nei fatti. Nei loro confronti sono già state avviate le procedure di assistenza giudiziaria internazionale.

Due i filoni di indagine sviluppati attraverso la proficua collaborazione tra le autorità dei due Paesi, che ha consentito di ricostruire le responsabilità dei due soggetti sospettati e di scoprire la pianificazione di nuove attività criminose in territorio ticinese. La somma delle rilevanze ottenute ha quindi fatto scattare i mandati di arresto. Le principali ipotesi di reato sono quelle di rapina aggravata, sequestro di persone e rapimento, infrazione alla legge sulle armi, atti preparatori punibili alla rapina.

Quattro rapinatori armati, poco dopo le 9 del 5 luglio di un anno fa, erano entrati in azione a Molinazzo di Monteggio minacciando l’autista di un portavalori, legandolo e sottraendogli il mezzo a seguito di una colluttazione. La fuga a bordo del veicolo si era spostata oltre confine, dove il mezzo era poi stato abbandonato, insieme all’autista, nel territorio di Arcisate. La corsa con le cassette di sicurezza rubate era dunque proseguita a piedi, nei boschi della Valceresio, dove i ladri, braccati, avevano abbandonato la refurtiva (quasi un milione tra franchi e euro) pur di sottrarsi all’arresto.

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