Il Comune di Brezzo di Bedero negli scorsi giorni ha provveduto al recupero e alla valorizzazione del percorso della Linea Cadorna Nord che ormai, dopo mesi senza manutenzione a causa della pandemia, stavano per essere nuovamente inghiottiti dalla natura.
La Linea Cadorna è un enorme complesso difensivo di bunker, cannoniere, camminamenti e trincee realizzato durante la prima guerra mondiale per la difesa del confine italiano che, per via dell’evoluzione della guerra, non è mai stata usata per il suo scopo.
Questo percorso ha un’enorme importanza storica e culturale, per questo motivo l’amministrazione comunale di Brezzo di Bedero, ha deciso di installare 4 nuovi cartelli didattici in loco, che vanno ad aggiungersi ai 3 già precedentemente installati. Come le altre già presenti, anche queste installazioni sono state realizzate da Antonio Trotti, curatore del “Museo della guerra Bianca” di Temù, in provincia di Brescia.
All’interno del percorso, che si compone di vari siti, sono ben conservati bunker, cannoniere, osservatori e camminamenti difensivi, realizzati oltre un secolo fa, che sono ancora in ottime condizioni grazie agli sforzi e all’impegno dell’amministrazione comunale e dei volontari, che periodicamente si occupano della pulizia e del riordino di tutti i manufatti della linea Cadorna.
Per quanto riguarda la disposizione dei nuovi 4 cartelli, uno si trova nei pressi del pilastrino trigonometrico, un altro nella zona delle trincee, un terzo va a spiegare la funzione dell’osservatorio e il quarto si trova davanti all’ingresso delle cannoniere del Castellaccio. Gli altri cartelli, installati lo scorso anno, si trovano uno al Belvedere Pasquè, un secondo davanti alle cannoniere del Sirpo e un terzo nella zona della postazione della mitragliatrice. Lungo tutto il percorso si trovano anche cartelli segnaletici.
Oltre a queste nuove installazioni negli scorsi giorni una squadra di uomini della comunità montana ha provveduto alla pulizia dell’intera area, in particolar modo è stata recuperata una bellissima scalinata. Questa, che porta dal lato dell’ingresso alla cannoniera del Sirpo fino all’osservatorio, era prima nascosta dal fogliame e dalle piante di sotto bosco, che celavano la sua straordinaria bellezza.
© Riproduzione riservata
