Varese | 24 Luglio 2020

Maltempo, la grandine è tornata a flagellare il Varesotto: danni ingenti nei campi

Criticità registrate soprattutto nella bassa provincia. Coldiretti: “Estate pazza, le tempeste arrivano violente e nessuno può dire dove e come colpiranno”

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Il maltempo che tra la nottata e la mattinata di oggi, venerdì 24 luglio, ha flagellato nuovamente il Varesotto ha visto trombe d’aria, nubifragi e grandine abbattersi su diverse zone della provincia provocando allagamenti e criticità nelle campagne, in particolare su mais e soia: è quanto afferma Coldiretti Varese nel sottolineare che i propri tecnici sono già al lavoro sul territorio per raccogliere le segnalazioni di danni.

Il maltempo ha colpito inizialmente tutto il settentrione lombardo, estendendosi poi nel resto della regione: si è vista la grandine intorno a Saronno, con bombe d’acqua e chicchi grossi come noci su ampie fasce della provincia, da Azzate e Buguggiate fino alla Bassa, dove i campi sono stati crivellati a macchia d’olio: situazione particolarmente seria nelle campagne di Gerenzano, dove i chicchi di ghiaccio hanno distrutto le coltivazioni di soia e mais, come racconta Michele Ceriani: “Tra Uboldo e Gerenzano la grandinata è stata violentissima, tanto che gli effetti si vedono persino sui prati. Tutto è iniziato verso le sei del mattino: un’ora di acqua e grandine fortissima, alla fine solo nella mia azienda si contano sette ettari di soia distrutta e danni gravissimi sul mais, con una forte quota di raccolto che andrà perduto. E anche nei dintorni, la situazione è seria”.

Pioggia e bombe d’acqua anche al di là dei confini della provincia di Varese: allagamenti diffusi e grandine hanno colpito anche le vicine province di Como e Lecco, in particolare nella zona tra Fino Mornasco, Turate e Lurago Marinone dove su interi areali il mais è andato distrutto. Imbiancati dai chicchi di ghiaccio anche gli alpeggi tra il Lecchese e la Bergamasca. Le grandinate hanno colpito a macchia di leopardo la Valtellina, mitragliando in diverse parti l’uva da vino procurando danni che, a seconda delle zone, secondo le prime stime vanno dal 30% al 60% con punte che arrivano a sfiorare in singoli casi l’80%.

Si segnalano un po’ ovunque campi sommersi dall’acqua che i terreni non riescono più a trattenere. Il vento forte, dalle prime ore della mattinata, ha danneggiato il mais nell’area della Martesana, nella zona est del capoluogo lombardo. Altri danni sono stati registrati anche nel Bresciano, nel Cremonese e nel Cremasco, mentre vento e acqua hanno colpito anche le province di Mantova e Pavia.

Dall’inizio dell’anno ad oggi – spiega la Coldiretti in base a un’elaborazione su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD)  – in tutta la Penisola si sono verificati 71 nubifragi con precipitazioni violente e bombe d’acqua, con un aumento del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con il moltiplicarsi degli eventi estremi.

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