Cittiglio | 7 Luglio 2020

Ospedale di Cittiglio, insulti omofobi in sala operatoria: primario nei guai

Il medico inveisce sul paziente sedato: "Non è giusto perdere tempo per curare questi fr****". Arcigay Varese: "Plauso a chi non è rimasto indifferente"

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“Non è giusto che in questo periodo di emergenza io debba perdere tempo per operare questi f****”. Queste le parole che ha utilizzato un primario dell’ospedale di Cittiglio, inveendo per l’omosessualità di un paziente sedato durante un intervento chirurgico. La notizia è stata riportata da TGR Rai Lombardia (min 5:50).

Un collega medico, presente in sala operatoria, ha quindi chiesto stupito al primario se avesse qualcosa contro gli omosessuali. Il primario ha quindi reagito chiedendo al collega di lasciare la sala operatoria e l’intervento è stato concluso con nervosismo e frettolosità.

I testimoni del brutto episodio hanno presentato un esposto che ha portato alla sospensione del primario. La notizia è stata confermata dall’ordine dei medici della Provincia di Varese, il quale ha dichiarato che non è ancora stato preso alcun provvedimento di sanzione disciplinare, mentre è in corso l’istruttoria mirante a verificare le dinamiche dell’avvenimento e le eventuali responsabilità personali. L’episodio è accaduto il 25 marzo, in pieno periodo da emergenza Covid-19.

“Vogliamo ringraziare chi ha effettuato l’esposto e non è rimasto indifferente davanti all’ennesimo intollerabile atto di omofobia” – dichiara Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese. “Al paziente coinvolto va tutta la nostra solidarietà”.

Boschini prosegue: “Proprio in questi giorni è stata depositata una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale che ha lo scopo di porre un argine ai sempre più crescenti atti di omofobia nel nostro Paese, che spesso rimangono sommersi e non vengono denunciati. Oltre alle sanzioni sarebbe utile anche avviare un percorso formativo e per questo ci rendiamo disponibili a collaborare con l’azienda ospedaliera per percorsi di educazione alle diversità, affinché a nessun altro paziente possa capitare nuovamente una disavventura simile. Nel frattempo, rimaniamo piacevolmente stupiti dal senso civico delle persone che hanno assistito all’episodio e non hanno esitato a effettuare l’esposto.”

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