Valganna | 28 Giugno 2020

Un campo da calcetto sulla riva del lago di Ghirla? Legambiente ribadisce le ragioni del no

In una lettera al sindaco Jardini il circolo della Valceresio torna ad alimentare un dibattito aperto da anni. "Incompatibilità tra struttura e tutela del patrimonio"

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Preservazione e valorizzazione di uno dei siti naturali più caratteristici e pregiati dell’intera provincia di Varese, rischiano di venire meno con l’attuazione di un progetto del quale si discute da almeno tre anni a Valganna, e che torna puntualmente di attualità per la diversità di vedute che caratterizza il dibattito.

Stiamo parlando della volontà espressa dall’amministrazione del sindaco Bruna Jardini di realizzare un campo da calcio a sette, con terreno in sintetico, sulla riva del lago di Ghirla. Un tema oggi riportato in primo piano dal circolo Legambiente della Valceresio, con una nota a firma del presidente Sergio Franzosi, contenente le ragioni della preoccupazione sopra riportata.

“La necessità di svincolare dalle restrizioni di legge questa zona non è stata suffragata da espresse motivazioni di utilità pubblica – scrive Franzosi – e dispiace constatare che, come sempre avviene, gli organi sovraordinati alla tutela dell’ambiente, si siano limitati ad un silenzio assenso, sì che questa vitale funzione di protezione viene delegata in toto alle amministrazioni comunali, le quali ne fanno spesso materia di consenso elettorale più che di salvaguardia del territorio”.

La stessa accusa di strumentalizzazione politica rispetto all’idea di un impianto sportivo nel cuore verde del paese, era stata a suo tempo rivolta al mittente dal sindaco Jardini. Ma aldilà dei battibecchi restano le osservazioni sulla presunta incompatibilità del sito naturalistico con le esigenze strettamente legate alla costruzione del campo, oggi rilanciate dal locale circolo Legambiente. Tra queste ci sono la posa del manto sintetico, la realizzazione di aree di sosta e di servizi igienici.

“Nessuno, nemmeno l’amministrazione legittimamente eletta dai cittadini, è proprietario di questo bene – sottolinea in conclusione il presidente di Legambiente Franzosi –non è una eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito che abbiamo da restituire ai figli e ai figli dei nostri figli. L’indifferenza verso questi principi basilari ci ha condotto a quei disastri climatici, idrogeologici e sanitari che constatiamo quotidianamente: questo è il messaggio che l’ambiente ci manda, siamo ancora in tempo ad invertire la tendenza con umiltà e senso di responsabilità. Ci auguriamo che questo sia anche l’atteggiamento dell’amministrazione”.

(Foto di copertina © Laura Olivas)

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