Una Festa della Repubblica di fuoco quella di ieri, martedì 2 giugno, lungo la strada statale 394 a causa non solo delle centinaia di persone che si sono riversate lungo le spiagge e le località lacustri tra Colmegna e Maccagno con Pino e Veddasca, ma anche per il rientro dei frontalieri, visto che in Svizzera ieri era una giornata lavorativa.
Intorno alle 16 sono iniziate ad arrivare le prime segnalazioni da parte degli utenti, che non hanno fatto mancare rabbia e indignazione, per le code chilometriche riscontrate in direzione Maccagno-Luino nella zona del cantiere per i lavori di riqualificazione dei viadotti a Colmegna.
Il problema, però, a quanto sembra, è stato l’ingresso nel centro di Luino, da dove è partito il traffico che, a catena, ha innescato anche problemi ai sensori presenti ai semafori che regolano la circolazione nella zona del cantiere. Gli automobilisti, in qualche caso, si sono fermati in coda dalla Centrale idroelettrica di Roncovalgrande, ben 8 chilometri di distanza dalla nota rotonda dell’Ulivo.
A regolare la circolazione stradale, per permettere il lento defluire della circolazione, tornata regolare intorno alle 21, sono stati gli agenti della Polizia Locale di Luino e i carabinieri della Compagnia di Luino. Non è la prima volta, però, che accade in questi giorni post lockdown: il primo weekend della “Fase 2”, infatti, con il grande afflusso di avventori luinesi e milanesi nelle spiagge di Maccagno, al rientro si è verificato lo stesso problema, con un ingorgo sempre nello stesso punto in entrambe le direzioni.
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