Varese | 29 Maggio 2020

Ospedale di Circolo, cardiochirurgia varesina: buona la “Fase 1”, pronti a ripartire

Cesare Beghi, direttore della Cardiochirurgia varesina: "Grande gioco di squadra all'interno del dipartimento cardiovascolare, ora siamo pronti a recuperare"

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Durante la fase 1 dell’emergenza Covid-19 hanno potuto operare solo in urgenza, talvolta in trasferta, all’Ospedale di Legnano, altre volte in casa, all’Ospedale di Circolo di Varese. Ma non nelle sale operatorie a cui erano abituati, perché quelle erano state trasformate in rianimazioni di emergenza per accogliere i pazienti colpiti dalla Covid-19. E non hanno potuto nemmeno ricoverare i pazienti operati nella consueta terapia intensiva di riferimento, quella cardiochirurgica, perché anche questa è stata chiamata a prendersi cura dei pazienti più duramente colpiti dal nuovo Coronavirus.

E allora gli specialisti e gli specializzandi della Cardiochirurgia varesina, guidata dal professor Cesare Beghi, hanno dovuto adattarsi ad un’organizzazione del tutto nuova: “Non è stato facile – commenta il primario – ma abbiamo potuto contare sulla collaborazione di tutta la componente cardiologica presente all’Ospedale di Circolo e, in particolare, dell’Unità Coronarica del dottor Alberto Limido”.

È stata proprio l’Unità Coronarica a fare le veci della ‘loro’ rianimazione di riferimento, pur dovendo contemporaneamente ospitare gli altri pazienti cardiologici provenienti soprattutto dall’emodinamica, accolti al Circolo in quanto riconosciuto hub per la Cardiologia interventistica. È stata una collaborazione a doppio senso: Limido e i suoi hanno trasformato alcuni posti letto dell’Unità Coronarica in terapia intensiva cardiochirurgica, gestendo con efficacia pazienti cardiochirurgici anche molto complessi, d’altro canto Beghi e i suoi hanno prestato servizio a turno nella stessa Unità Coronarica, offrendo il loro aiuto.

E così le sale operatorie varesine hanno potuto ospitare in questi mesi di emergenza 40 interventi cardiochirurgici, tutti molto complessi, trattandosi di operazioni in urgenza: le sostituzioni di valvole aortiche, le riparazioni mitrali, i bypass aorto-coronarici e le correzione di aneurismi dell’aorta ascendente sono solo alcune delle tipologie degli interventi eseguiti. “E i risultati complessivamente sono stati molto positivi – commenta il professor Beghi – grazie a questo prezioso gioco di squadra che ha visto coinvolto tutto il Dipartimento cardiovascolare!”.

Ora la Cardiochirurgia è pronta per ripartire, anzi, è già ripartita: le sale operatorie hanno ripreso a funzionare per gli interventi in elezione due volte alla settimana per un totale di 4 interventi programmati, oltre a tutte le urgenze. “Non siamo a regime, ma l’obiettivo è recuperare il più possibile l’attività sospesa durante la fase 1. E il nuovo assetto dell’Ospedale di Circolo, che ci vede parte di quello che vuole diventare un centro di ricerca e cura delle patologie toraco-cardio-vascolari non potrà che agevolare sia il nostro lavoro, sia la presa in carico complessiva dei pazienti”.

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