Canton Ticino | 21 Maggio 2020

“Tra 4 mura”, il libro di Paolo Pellicini con le riflessioni dei suoi alunni al tempo del Covid-19

Paure, sentimenti, aspirazioni, progetti, nostalgia delle piccole cose: tanti gli spunti che trentasei ragazzi fra i 15 e i 19 anni hanno condiviso nei loro scritti

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Due mesi trascorsi tra le mura di casa, lontano dai banchi di scuola: un tempo non sempre facile da affrontare, per tanti adolescenti, ma che si è rivelato anche in grado di far emergere in modo nuovo e inedito i loro pensieri e le loro capacità.

Durante il periodo di emergenza coronavirus sono state infatti molte le riflessioni che i ragazzi hanno proposto attraverso i mezzi di comunicazione più vari, autonomamente o su suggerimento dei propri insegnanti. Proprio quest’ultimo è il caso degli alunni di Paolo Pellicini, docente al Liceo Internazionale – Istituto Elvetico Salesiani don Bosco di Lugano, che ha voluto raccogliere in un libro trentasei scritti realizzati da ragazzi fra i 15 e i 19 anni.

“Tra 4 mura” è quindi una sorta di “diario a più mani” all’interno del quale, scrive Pellicini nella prefazione del libro, si trovano “le paure, i sentimenti, le aspirazioni e i progetti di una generazione rinchiusa forzatamente fra quattro mura di casa per circa due mesi, in attesa di un ritorno alla normalità. Ma soprattutto emerge un preciso stato d’animo che, come un filo rosso, collega i diversi pensieri: la nostalgia delle piccole cose, della routine giornaliera – prendere un treno, bere un caffè con un amico, abbracciare una persona cara, perfino andare a scuola – che animava la vita di tutti i giorni.”

“Sono fiero e orgoglioso di aver curato la stesura delle riflessioni dei miei cari alunni”, afferma l’insegnante, “cambiando il meno possibile e lasciando parlare la loro fresca e sincera scrittura. Ognuno con la propria visione, le proprie prospettive, talvolta contrapposte”.

Il desiderio di Pellicini non è solamente quello di far crescere nei suoi ragazzi l’amore per la scrittura, ma anche di poter realizzare qualcosa che sappia andare oltre il momento presente e che consenta di riflettere anche in futuro sui momenti tragici e surreali che i giovani, e non solo, si sono trovati ad affrontare.

Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Fondazione Opera don Bosco nel Mondo, con l’intento di “aiutare chi si trova a vivere in una costante emergenza esistenziale”.

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