“Abbiamo presentato alcuni emendamenti al cosiddetto decreto liquidità perché del sostegno al credito previsto per le imprese possano usufruire anche gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività non in regime d’impresa”, dichiarano in una nota congiunta Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, e Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva.
“L’emergenza ha messo in luce l’opera strategica e il ruolo sociale che svolgono, grazie alla presenza capillare sul territorio in risposta ai bisogni della persona, della famiglia, dei malati, dei minori, delle persone con disabilità, insomma, ai bisogni quotidiani dei soggetti più fragili” prosegue la nota.
“Spesso si trascura il fatto che il terzo settore svolge attività di interesse generale grazie a sei milioni di volontari e un milione di lavoratori dalle altissime professionalità, e questo comporta anche costi di gestione e spese vive molto amplificate in questa emergenza” proseguono Lupi e Gadda.
“Per questo é necessario che anche gli enti del mondo non profit possano accedere agli strumenti di sostegno, come l’accesso agevolato al credito e al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Così come riteniamo che vada ampliata la platea di soggetti a cui spetta il contributo per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale consentendo quindi anche agli enti non commerciali di poter riprendere in sicurezza la propria attività. Infine va data anche al terzo settore la possibilità di poter beneficiare del credito di imposta del 50 per cento per il 2020 per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro” conclude infine la nota.
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