Cuvio | 20 Aprile 2020

Cuvio, arrivano i test sierologici per il Coronavirus: screening su 350 residenti

I prelievi venosi si svolgeranno tra venerdì e sabato presso la palestra delle elementari. Un'iniziativa analoga a quella di Cocquio, ecco tutte le informazioni

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A giorni il comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute avvierà le procedure per l’acquisto dei test sierologici che serviranno, in tutta Italia, a raccogliere i dati sull’esposizione dei cittadini al coronavirus, partendo da ciò che possono “raccontare” gli anticorpi prodotti da ogni persona entrata in contatto con il Covid-19.

Lo scopo del governo è quello di giungere, in breve tempo, all’acquisizione e diffusione di un unico strumento su scala nazionale, al fine di favorire la precisione dell’indagine una volta che i dati, dopo essere stati raccolti, verranno incrociati e dunque studiati (a questo proposito sono già stati individuati 150mila cittadini che faranno da volontari per un primo campione, mediante screening suddiviso per fasce di età, genere e profilo lavorativo).

Da giorni, tuttavia, in varie realtà del nord Italia, la mappatura del virus tramite l’utilizzo dei test sierologici è già iniziata grazie al coinvolgimento di laboratori privati. Anche il Varesotto ha i suoi esempi, tra cui quello di Cocquio Trevisago (con un’attività di screening che ha coinvolto più di mille persone, ora in attesa dei risultati) a cui si è recentemente aggiunto anche il Comune di Cuvio.

Grazie ad alcune importanti donazioni di privati e aziende, da oggi è possibile prenotare telefonicamente un posto per i test (0332 650143) che si svolgeranno tra venerdì e sabato presso la palestra delle scuole elementari. I test, messi a punto da un’azienda tedesca, la Euroimmun, stabiliranno nell’arco di quarantotto ore se un soggetto è entrato o meno in contatto con il virus, attraverso un prelievo venoso e la successiva misurazione degli anticorpi prodotti in caso di infezione.

La risposta definitiva, per quanto concerne la contagiosità, resta comunque strettamente legata al tampone e alla ripetizione dello stesso a intervalli di tempo prestabiliti, fino al riconoscimento della avvenuta guarigione. Questo significa che il test sierologico, se positivo, non esclude che un soggetto possa essere ancora infettante perché non del tutto guarito (tradotto, il test sierologico identifica chi ha incontrato il virus, il tampone riconosce chi ha il virus ancora in circolo nel proprio organismo).

In paese potranno richiedere gratuitamente il test le persone più vulnerabili e coloro che quotidianamente varcano i confini comunali per ragioni lavorative. Lo screening riguarderà inizialmente 350 individui tra cui forze dell’ordine, volontari della Protezione civile, frontalieri, operatori sanitari, persone affette da patologie, pazienti oncologici, gestori di attività commerciali attualmente aperte al pubblico.

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