Lago Maggiore | 30 Dicembre 2019

Terra di leggende il regno delle bocce: dal lago Maggiore Don Rosa

Una storia che regala ricordi assopiti, di terre con una bellezza ormai lontana e dimenticata. Il ritratto di un personaggio che ha scritto la storia del Verbano 

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(articolo di Roberto Bramani Araldi) Lago Maggiore, rive incantate e mutevoli soggiogate dalla seduzione dei contrasti, fra monti verdeggianti e acque riflettenti la purezza dei blu cobalto del cielo, allorché venti talvolta docili, talora impetuosi, imperversano a miscelare colori, trasparenze e sovrapposizioni di disegni appena accennati, variati di continuo per sconcertare e naturalmente ammaliare.

Luogo di conquiste di turisti impreparati a subire l’attacco della bellezza e da sempre rifugio estatico dalle metropoli, disposte a offrire servizi e funzionalità, ma inerti di fronte al richiamo di boschi, acque e armonie.

E lì sono migrati anche i giocatori delle bocce, trascinando con sé abilità forse marginali di momenti agonistici storici, vissuti in altre realtà, pur sempre vividi, presenti, incancellabili.

Tanti sono i migranti, occasionali o definitivi, dalla capitale lombarda che ricordano, quando valicano l’ingresso di un bocciodromo, eventi che sembrano recenti, ma sono, invece, invasi dalle sfilacciature del tempo che sfuma le immagini e i fatti, facendoli confluire in un unico magma, ove la memoria fa emergere ciò che più desidera portare a galla, modificando a piacimento per abbellire, o semplicemente per setacciare, per separare il grano dal loglio.

Don Rosa: chi può dimenticare quel grande sacerdote salesiano che operava nella Bocciofila Rondinella di Sesto San Giovanni, infaticabile, grande parlatore, sportivo, non solo nell’ambito delle bocce, ma anche sciatore, amante della montagna in forma quasi idolatra.

Don Rosa: veneto? Polesano? Difficile a dirsi, una specie di alone di mistero lo circondava: voluto? Forse. Oppure discendenza naturale dalla sua effervescente missione evangelica, laborioso oltre ogni immaginazione, e il sorriso … Accattivante, coinvolgente, travolgente: tutti lo adoravano nel mondo delle bocce. Leggenda? Probabilmente. Grande bocciatore, anche se l’abito gli impediva, pur tesserato, di partecipare in modo serio alle competizioni, ma quando duellava, nei rari momenti di distacco dal ruolo sacerdotale, era grintoso e competitivo.

Dotato di una forza eccezionale, era necessario evitare con cura qualsiasi stretta di mano prima di competere con lui: si correva il rischio di farsela quasi stritolare e nei minuti successivi l’inizio della partita la sensibilità delle dita che avrebbero impugnato la boccia sarebbe stata seriamente compromessa. Raccontano che una volta strinse con forza, abbracciandolo, un altro giocatore, suo amico e frequentatore del centro. L’abbraccio fu un po’ troppo affettuoso, tanto che l’amico ebbe due costole incrinate!

Le amava, le bocce. Sosteneva che nel gioco delle bocce si poteva scovare la vera essenza dell’individuo: se il giocatore si comportava correttamente in campo, si poteva star certi che ci si trovava di fronte ad una persona leale ed onesta.

Attivo, sempre. Un giorno salì su un lucernario a effettuare una certa riparazione: scivolò? Mise un piede dove non avrebbe dovuto? Arduo saperlo. Precipitò di sotto per parecchi metri, si schiantò su un tavolo del bar sottostante e concluse così la sua splendida avventura terrena.

Sembra proprio che da qualche parte, forse sopra i boschi del Cuvignone o di là del lago, sopra Cannobio, vicino al Limidario ad ammirare le Cento Valli, sia lì a conversare con i tanti che, come lui hanno preceduto, con il Franchino, con il Giancarlo e, perché no, con il Romano a parlare di bocce, magari invitandoli a giocare, ma attenti: non  stringetegli la mano!

PILLOLE DI BOCCE
– Sabato 28 dicembre – Montello (BG) – 2°Memorial Bonizzoni – Nazionale individuale: Formicone Gianluca – Caccialanza (MI), D’Alterio Giuseppe – Monastier (TV), De Sicot Davide – Sperone (MI) e Pirotta Claudio – V.I.P. Credario (BG).
– Domenica 29 dicembre – Credaro (BG) – 2°Memorial Calissi e Ravelli – Nazionale individuale: Formicone Gianluca – Caccialanza (MI), Savoretti Mirko – Monastier (TV), Signorini Gianpaolo – Fontanella (PC) e Santoriello Francesco – Enrico Millo (SA).

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