(Testo a cura di Andrea, un ragazzo dell’oratorio di Bedero). Sono Andrea. Ho quindici anni e sono un animatore dell’oratorio di Bedero. Sono felice e fiero di far parte di questo gruppo, formato da circa quaranta adolescenti. Passate ormai le sette indimenticabili settimane del Grest, durante i mesi invernali, ci incontriamo una volta al mese in oratorio per un momento di riflessione spirituale e di festa.
Cerchiamo anche di partecipare a tutte le celebrazioni liturgiche e alle feste religiose della nostra comunità pastorale. Il primo incontro di quest’anno ci ha coinvolto in una cena comunitaria, una fantastica caccia al tesoro e un tempo di preghiera. Per me, e credo anche per i miei amici, il momento prezioso per eccellenza è stato la recita di Compieta, tempo di raccoglimento e preghiera che chiude la giornata di ogni cristiano. Può forse sembrare strano a qualcuno, ma è proprio quello il momento di tutta la serata che ho aspettato con maggior desiderio e che mi gratifica molto. Pregare, soprattutto a quindici anni, con i miei coetanei e ritrovarci a riflettere faccia a faccia sulla giornata trascorsa e sul nostro comportamento, senza maschere o corazze, mi fa e ci fa sentire vicini al Signore, vivi e uniti tra noi.
Quale il segreto? Anche se nella mia vita ho amicizie scolastiche o di vicinato, il rapporto che ho con gli amici dell’oratorio è speciale perché, sotto la guida di don Stefano, abbiamo imparato che servire è seguire l’esempio di Gesù: siamo chiamati a fare della nostra vita un capolavoro d’amore perché nell’amore, quello vero, sta il senso di tutto. E l’amore è servizio concreto, pensato, fatto con i muscoli e non solo con belle parole, quindi donato alle necessità dell’oratorio e ai più piccoli che vi gravitano.
Non dico che anche tra noi non nascano incomprensioni o discussioni, ma con il dialogo, il rispetto e la buona volontà riusciamo a chiarirci e continuare il nostro cammino insieme. Spero che il nostro gruppo possa essere un esempio per tanti altri adolescenti: siamo semplici ragazzi che, pur avendo impegni scolastici e quotidiani, cercano di avere quello spirito di servizio, di disponibilità, di generosità, di capacità di amare gli altri, che sono un riflesso dell’amore di Dio per noi.
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