Varese | 5 Settembre 2019

Alto Varesotto, dai sindacati dei vigili del fuoco critiche contro la gestione delle emergenze

La richiesta, che vede concordi tutti, è quella di una sala operativa unificata. Critiche dopo l'intervento avvenuto martedì pomeriggio in Valdumentina

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Come capita periodicamente, ancora una volta finisce sul banco degli imputati la gestione delle emergenze sul territorio della provincia di Varese. A criticare duramente l’attuale situazione, denunciata da tempo, sono alcuni referenti di quattro sindacati diversi dei vigili del fuoco: si tratta di Maurizio Giardina (FNS CISL VVF), di Marco Franzetti (CGIL VVF), di Rosario Galizia (UIL PA VVF) e, infine, di Stefano Gaiara (CONAPO).

Si susseguono su tutto il territorio nazionale le segnalazioni per le inefficienze del numero unico per le emergenze NUE 112 e naturalmente la nostra provincia non è da meno – commentano i quattro sindacalisti -, malgrado in questi anni si sono ampiamente dimostrate le incomprensioni e i ritardi generati da una sala operativa ‘terza’, ovvero formata da operatori non appartenenti ad alcuna forza di Polizia o di Soccorso, che alla fine funge solo da centralino che smista le chiamate di soccorso con i ritardi e i mancati allertamenti che questo comporta; come spesso accade per gli incidenti stradali”.

Nonostante da parte dei rappresentanti sindacali dei vari enti preposti al soccorso e alla sicurezza, forze di polizia e operatori del soccorso, si sia chiesto ripetutamente e a gran voce di rivedere la struttura tutti gli appelli sono caduti nel vuoto, mentre i problemi sono rimasti – criticano duramente i quattro referenti -. Siamo tutti concordi a chiedere di adottare il sistema già utilizzato in tutti gli altri paesi europei, ovvero una sala operativa unificata, dove all’interno sono presenti gli operatori dei vari enti, i quali si possano interfacciare direttamente tra loro e abbreviare le tempistiche di intervento”.

“E per l’ennesima volta descriviamo i fatti – spiegano ancora -: in data 3 settembre un escursionista si è perso nei boschi della Val Dumentina, come riportato poi dagli organi di stampa, in perfette condizioni di salute, l’uomo ha chiamato il NUE 112 perché non ritrovava più la strada, la telefonata invece di essere inoltrata ai vigili del fuoco (ente preposto a questo tipo di richieste) è stata trasferita al soccorso sanitario”.

La sala operativa del 118, tuttavia, invece di attivare l’ente preposto ha preferito gestire autonomamente la ricerca – denunciano ancora i sindacalisti -, facendo alzare in volo un elicottero medicalizzato (con i costi che questo comporta) distogliendo così tale velivolo, preposto più ad un soccorso sanitario sicuramente più consono, per effettuare una ricerca e recupero in montagna in barba a tutti i protocolli e accordi, come tra l’altro specificato nella circolare inviata a tutti i signori Prefetti con protocollo n. 6249 del 11-05-2016 a firma del Capo Dipartimento VVF”.

Ora di questa gestione da ‘primatisti’ noi ce ne guardiamo bene – spiegano ulteriormente -, poiché non è mai stato nel nostro DNA, né mai lo sarà, la nostra missione è arrivare il prima possibile dove ci sono da salvare vite ed i beni, mettendo a repentaglio, a volte la nostra stessa incolumità e crediamo che queste dovrebbero essere le motivazioni stesse che dovrebbero muovere tutti i soccorritori, indipendentemente dal colore della divisa…. con la vita delle persone non si deve giocare, magari per riempire qualche dato statistico…”.

Per l’ennesima volta ‘denunciamo’ questa gestione che si discosta dai principi stessi del soccorso a beneficio di chissà cosa o chi… ci riserviamo tuttavia di informare la competente Procura della Repubblica al fine di accertare quanto avvenuto, il tutto nell’interesse collettivo”, concludono Maurizio Giardina (FNS CISL VVF), Marco Franzetti (CGIL VVF), Rosario Galizia (UIL PA VVF) e Stefano Gaiara (CONAPO).

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