Luino | 8 Giugno 2019

Movida luinese, “Per colpa di pochi nei locali si fatica a lavorare, tanti bastoni tra le ruote”

"Affitti salatissimi per una stagione sempre più breve e con troppe restrizioni". Questa la denuncia di alcuni giovani titolari di locali della sponda “magra” del lago

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L’estate è ormai iniziata e anche sul Verbano si respira l’aria di divertimento con tanti eventi, concerti e aperitivi che andranno a scandire il corso di questi mesi di giugno, luglio e agosto.

Oltre ai numerosi locali in riva al lago, ve ne sono tanti altri che, seppur nel centro cittadino, offrono ai propri clienti, tra i quali ci sono per lo più giovani, la possibilità di trascorrere le loro serate di svago insieme ai propri amici davanti ad una birra o ad un cocktail.

Non sempre, però, questo è possibile, e spesso la musica è vista come un problema per i “vicini” di casa, pochi, che non permettono, nonostante i gestori rispettino le regole acustiche e sugli orari, di svolgere i propri eventi nel migliore di modi.

E così, da una chiacchierata con diversi esercenti e giovani imprenditori della movida luinese, da Maccagno con Pino e Veddasca a Porto Valtravaglia, passando da Luino fino a Brezzo di Bedero, è sorto un malcontento generalizzato nei loro confronti, che oggi vogliono rendere noto. Non è ammissibile, è la frase più ripetuta. “I ragazzi vogliono la musica e siamo obbligati a spegnerla anche rispettando gli orari, quando sul Garda o in qualsiasi altra zona di turismo c’è un incentivo per tutto questo. Per non parlare degli affitti salatissimi, che in ogni caso dobbiamo pagare”.

“Parliamo di tre mesi in un anno quando affluiscono stranieri giovani (sempre di meno) e il rientro degli universitari da Milano – continuano ancora i gestori -. Cerchiamo di offrire un prodotto di qualità, con un divertimento sano, ma questo viene negato per una lamentela di un vicino che magari vive la nostra bellissima zona due settimane all’anno. Ogni weekend che passa vediamo sempre di più spostare i nostri clienti, vanno lontano dal Verbano, quando anni fa era il contrario: con l’arrivo della bella stagione i nostri locali e i lungolago si riempivano”.

Un grido di allarme, quindi, per tutti quegli imprenditori, soprattutto giovani, che, pur rispettando le regole, si vedono costretti a rivedere i programmi di una serata all’interno del loro locale, o a stravolgere un intero calendario estivo di concerti o serate, perchè, a detta loro, hanno troppi bastoni tra le ruote, soprattutto dalle autorità e dalle istituzioni che, invece, dovrebbero agevolare le loro attività per incentivare il turismo.

Non è così che ci permettono di crescere – concludono i gestori -, non è così che si fa turismo. Basterebbe guardare come funziona dall’altra parte del lago o nella vicina Svizzera. Il nostro auspicio è che si trovi un accordo, perchè in caso contrario saremmo pronti a trasferirci in Ticino, dove non abbiamo problemi. Se questo accadrà, però, saremo costretti a chiudere nel luinese e a lasciare tanti dipendenti a casa, qualcuno anche con famiglia. Sarebbe un danno per tutto il tessuto sociale, decine e decine di posti di lavoro persi”.

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