Germignaga | 29 Maggio 2019

“Iniziativa democratica per Germignaga è una lista civica, nessun contributo dalla Lega”

Una lettera, quella di Matteo Mantovani, ex assessore dell'amministrazione Fazio, che critica i contenuti della nota stampa inviata dalla Lega in campagna elettorale

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Archiviate le elezioni amministrative a Germignaga, nelle quali Marco Fazio e la sua “Iniziativa democratica per Germignaga” hanno raccolto il 79,3% dei consensi, mentre Lorenzo Tirotta e la lista “Insieme verso il futuro” hanno ottenuto il 20,2% dei voti, è tempo di analisi.

Da qui nasce la volontà dell’ex assessore germignaghese, Matteo Mantovani, che ha scelto di non ricandidarsi nella lista guidata dal primo cittadino arrivato al secondo mandato, di riflettere sulla campagna elettorale appena trascorsa e, soprattutto, togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Il riferimento, infatti, va tutto ad una nota stampa che la sezione Lega del luinese ha inviato lo scorso 20 maggio, in cui si rendeva noto il sostegno del partito guidato da Matteo Salvini alle tante liste civiche che si sono presentate alle amministrative sul territorio dell’Alto Varesotto, in aggiunta alla sola candidatura di Sergio Ghiringhelli a Grantola, dove era presente proprio il simbolo leghista.

L’ex assessore non ci sta, e a giochi chiusi, ha voluto esprimere le sue considerazioni, chiarendo quanto fatto a Germignaga e il rapporto tra la Lega e la prima amministrazione di Marco Fazio. Ecco la lettera inviata alla redazione da parte dell’ex assessore.

Spettabile Redazione,
scrivo questa lettera dopo la chiusura dei seggi ed il conseguente esito delle ultime elezioni europee ed amministrative, dunque senza nessuna pretesa di propaganda o condizionamento.

Il mio nome è Matteo Mantovani e sono stato negli ultimi 10 anni consigliere e poi assessore del comune di Germignaga, paese nel quale ho vissuto dalla mia infanzia e che da sempre rappresenta il mio riferimento in termini di territorio e comunità.

Sono rimasto sconcertato nel leggere l’articolo pubblicato il 20 maggio, nel quale si riprende la nota stampa della sezione luinese della Lega Nord, in particolare dove recita «… confermata e rinsaldata, con la presenza del vicesindaco uscente Emanuele Borin, l’alleanza con il sindaco uscente Marco Fazio a Germignaga, nella lista “Iniziativa democratica per Germignaga”».

Quale alleanza? L’esperienza di “Iniziativa Democratica” ha precorso i tempi 40 anni fa mettendo insieme istanze di area socialista con la propensione progressista di una certa parte del cattolicesimo. Quella sì che fu una cosa seria, tanto che dura fino ad oggi.

Ma cosa centra la Lega? Certo, non è un mistero la “simpatia” di Borin per il carroccio, e potremmo anche andare indietro di alcuni mandati per capire se e come ci sia stato un accordo di non belligeranza… Ma preferisco parlare del presente, di ciò che conosco meglio perché fino a domenica ne ho fatto parte, ovvero dell’ultima amministrazione comunale di Germignaga. Amministrazione nata da una lista civica, composta prevalentemente da persone senza appartenenza partitica, che ha fatto della “laicità civica” un suo punto di unione e di forza. E così è stato.

Quale contributo ha dato la Lega all’amministrazione? Quale apporto di idee? Per fortuna – è una mia opinione personale – nessuno. Abbiamo per caso avuto delle facilitazioni nei rapporti con la Regione? Qualche “via breve”? Non mi risulta. Nel programma elettorale presentato alle scorse elezioni, così come in quello delle prossime, non ci sono voci riconducibili ad istanze della Lega Nord.

Al contrario, mi sembra che il Sindaco abbia avuto sempre un atteggiamento inclusivo, nei modi e nei contenuti, senza mettere bandiere di partito né durante il mandato né in campagna elettorale. E così tutti i consiglieri e gli assessori, Borin compreso.

Perché allora la Lega cerca di mettere il cappello sulla testa degli altri? Forse perché non ha saputo costruire alternative credibili? Forse perché cerca di avere un posto – possibilmente nei banchi dei vincitori? Per far credere di essere presente anche dove non lo è?

Con queste elezioni ho terminato la mia esperienza con la lista “Iniziativa Democratica”. Non venite a dirmi che ho amministrato insieme alla Lega. Mi fareste male. Non ci siamo scontrati, non abbiamo portato il dibattito su un piano strettamente politico/partitico. Abbiamo fatto bene? Non lo so, il tempo e la Storia ci giudicheranno. Forse abbiamo fatto troppo poco. In certi momenti non basta chiamarsi fuori per non essere in qualche modo complici. Di certo non voglio salire adesso sul carro dei vincitori, dato che questa vittoria è frutto di paure, di razzismo, di diffidenza, di insulti, di facili slogan.

Ho cercato di vivere il mio impegno senza mai cercare il consenso, ma seguendo i miei valori, i miei ideali, gli insegnamenti dei buoni maestri, senza alcuna alleanza o intesa con chi sta sotto la bandiera di Alberto da Giussano. Ora, da cittadino comune, cercherò di vigilare affinché nessuno avveleni un’esperienza che ha radici lontane e ha saputo costantemente rinnovarsi mantenendo viva, anche in un piccolo comune, la natura democratica, costituzionale e antifascista del nostro Paese.

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