E’ in crescita il fenomeno dei furti di motori fuoribordo per le imbarcazioni che solcano le acque del Ceresio e del Verbano. A comunicarlo è la Polizia cantonale, in relazione ai dati per il 2018, i quali mettono in luce un aumento considerevole di tali atti che interessa soprattutto motori di piccole e medie dimensioni, dai 4 ai 25 kilowatt di potenza.
La tecnica, consolidata da tempo, vede i ladri transitare con un furgone dai porti/pontili e con piccole imbarcazioni tra i campi boe. Entrambi i mezzi vengono impiegati per nascondere la refurtiva una volta identificata la barca da depredare e dopo aver tagliato il lucchetto che assicura il motore al natante.
I malviventi, seguendo le statistiche citate dalla Polizia, sono in prevalenza originari dell’est Europa o dell’area dei Balcani. Due sono gli arresti compiuti fino a questo momento, anche se i casi di furti, per il solo Ticino, ammontano a circa una settantina dall’inizio dell’anno.
Al fine di assistere i cittadini, per quanto riguarda gli accorgimenti utili alla prevenzione dei furti, le forze dell’ordine hanno diramato un elenco di consigli e raccomandazioni che riportiamo di seguito: fare invernare il proprio natante in un cantiere nautico; nel caso l’imbarcazione debba rimanere all’aperto, levare il motore per il periodo invernale e custodirlo in un luogo sicuro; applicare un antifurto moderno: sul mercato vi sono diversi dispositivi particolarmente difficili da scassinare; nel caso si dovessero avvistare delle piccole imbarcazioni durante le ore notturne all’interno dei campi boe, allertare la Polizia cantonale.
Anche nel luinese, nel luglio scorso, erano stati segnalati furti presso la “Nautica Verbano”, nelle acque del lago Maggiore.
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