Luino | 30 Maggio 2018

Salta il banco in Comunità Montana? Per Piccolo e Pezza sfiducia o dimissioni?

Dall'attuale presidente Giorgio Piccolo, che preferisce non rilasciare dichiarazioni, nessuna ufficialità. Confermata però una riunione urgente questa sera

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Dopo oltre un anno di tira e molla sembra sia arrivato il momento della resa dei conti all’interno delle dinamiche politiche della Comunità Montana Valli del Verbano. Alcuni sindaci dell’attuale maggioranza, infatti, sembra siano pronti a sottoscrivere un documento di sfiducia nei confronti dell’attuale amministrazione guidata dal presidente Giorgio Piccolo e dal vicepresidente Luciano Pezza.

Ancora nulla di ufficiale, ma l’ufficiosità delle notizie, con telefoni roventi dove tutti gli amministratori contattano tutti, vede una conferma diretta, vale a dire quella di una riunione urgente indetta dal presidente Piccolo questa sera a Cuveglio (dove è sindaco, ndr), per allineare quel che resta della maggioranza e capire il da farsi.

A quanto si apprende, infatti, dei trentadue comuni che compongono l’ente, ben diciotto sarebbero pronti a far saltare il banco e a sancire definitivamente la fine della presidenza in Comunità Montana di Giorgio Piccolo, che ricopre questo ruolo dal luglio 2015, quando subentrò all’uscente Paolo Enrico.

Si apre così una ferita che sembrava rimarginata tra il nord e il sud del territorio, perchè pare che quattro comuni nell’area oltre la Valcuvia, si siano smarcati dalla maggioranza e che ora si stiano confrontando con l’attuale minoranza. Sul tavolo vi è una possibile mozione di sfiducia da firmare e protocollare affinché venga poi portata alla prossima assemblea dei sindaci, da dove con tutta probabilità dovrebbe ripartire la corsa al nuovo mandato.

La spaccatura tra maggioranza e minoranza, però, è nota da tempo: da quasi un anno, infatti, il gruppo guidato dal sindaco di Germignaga, Marco Fazio, non presenzia più alle riunioni indette, mentre nell’ottobre scorso all’inaugurazione della nuova sede di Luino vi era la sola maggioranza presente. Già durante l’elezione di Piccolo, però, le critiche politiche dell’attuale sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, non erano mancate, polemiche che sono poi arrivate a parlare della sostanza: la minoranza, infatti, non ha mai nascosto le critiche sulla mancanza di dialogo nei loro confronti e, soprattutto, sull’incapacità di accedere da parte dell’ente ai finanziamenti pubblici o di sostenere iniziative sociali per la comunità. A questo, poi, si aggiungono anche le dimissioni dalla Commissione Bilancio di Gianpietro Ballardin, sindaco di Brenta, e di Silvano Ronzani, consigliere comunale a Grantola.

Dal presidente Piccolo e dal vicepresidente Pezza, però, non vi è nessuna dichiarazione, se non quella di “essere convinti di aver lavorato al meglio in questi anni di amministrazione per il bene di tutto il territorio”. Ora la palla potrebbe passare a loro, nel caso in cui decidessero di dimettersi, o alla minoranza che, forte di avere i numeri in assemblea (come parrebbe, ndr), potrebbe provare a votar la mozione di sfiducia e a far cadere l’attuale amministrazione.

Con l’ombra delle elezioni provinciali alle porte, un bella prova di forza per tutti i sindaci e gli amministratori del territorio. Chi la spunterà?

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