Milano | 3 Maggio 2018

“Distribuire i preservativi nelle carceri e facilitare i rapporti sessuali dei detenuti con i partner”

Il Difensore regionale e garante dei detenuti: "Rischio alto per la diffusione dell'HIV. Seguiamo l'esempio del carcere di Bollate per i diritti dei sex offenders”

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Aprendo il convegno “Il Silenzio degli Innocenti” al Belvedere di Palazzo Pirelli, questa mattina il Difensore regionale e garante dei detenuti, Carlo Lio, è intervenuto per fare il punto della situazione in Italia e in Lombardia sui casi di violenza sessuale ai danni dei minori e per mettere a sistema le procedure giudiziarie e gli interventi sociali e di psicoterapia indirizzati alle vittime e agli autori di abusi e violenze.

“Nelle carceri, dove esiste una condizione di sovraffollamento – con la Lombardia che vanta il triste primato nazionale del 134% -, si verificano spesso casi di stupro nei confronti di giovani detenuti, che per paura o per vergogna non denunciano quasi mai. Molto alto è anche il rischio di diffusione di gravi malattie infettive come l’HIV”. Per questo motivo “dobbiamo porre l’attenzione sulla necessità di distribuire preservativi nelle carceri. Ma ancora più prioritario è assicurare la possibilità che i detenuti possano avere rapporti sessuali costanti con i propri partner, come avviene in altri Paesi, facilitando così il mantenimento del legame all’interno del nucleo familiare”.

“Una particolare attenzione merita infine la situazione dei cosiddetti sex offenders, gli autori di reati sessuali che nella cultura carceraria vengono considerati infami e quando entrano in carcere vengono rinchiusi in reparti protetti, isolati dal resto dei detenuti. In questo campo – ha proseguito Carlo Lio – il carcere di Bollate rappresenta un esempio e un punto di riferimento nazionale: qui infatti anche a questa tipologia di detenuti vengono offerte opportunità lavorative, formative e socio riabilitative. In questo carcere i sex offenders seguono un percorso terapeutico annuale in un’unità specializzata, in modo da potere vivere insieme agli altri detenuti e seguire un percorso riabilitativo vero”.

La violenza sessuale ai danni dei minori si manifesta tuttora in forme nuove e meno evidenti. Ogni giorno in Italia almeno due bambini subiscono abusi e violenze sessuali: oltre 950 minori all’anno, di cui l’83% dei casi riguarda bambine. Oltre alla violenza aggravata, spesso I’abuso avviene costringendo il minore a partecipare alla produzione di materiale pornografico. Un bilancio drammatico che riguarda l’Italia è quello rilevato nel 2017: il numero di reati commessi su bambini e minori non è mai stato così alto da un decennio a questa parte, con un incremento del +6% rispetto al 2015.

“Nonostante ciò la consapevolezza sociale del fenomeno rimane molto carente – ha lamentato il Difensore regionale della Lombardia – e tuttora nel nostro Paese manca ancora una vera e propria cultura della prevenzione e della risposta all’abuso, e prevale invece la rimozione del problema. Occorre quindi aumentare le consapevolezza e l’efficacia degli interventi”.

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